Qualcuno ci spia e ci multa. È corsa dei Comuni salentini ai rilevatori elettronici di infrazioni al Codice della strada: gli ultimi ad averli adottati sono Porto Cesareo e Veglie. Aggeggi sempre più tecnologici posizionati sulle auto della Polizia locale e a cui non sfugge nulla: dal limite di velocità al semaforo rosso non rispettato, dall’assicurazione scaduta al collaudo non effettuato. Quando una di queste auto incrocia sulla sua strada l’ignaro cittadino non ha scampo. Se non è in regola, naturalmente.
Attrezzature sempre più evolute
Sta di fatto che aumentano di giorno in giorno i sindaci che decidono di sfruttare questi attrezzi sempre più evoluti che ormai spopolano sul mercato con diversi nomi: autoscan capture, scout-speed o street control (quest’ultimo già un po’ più vecchiotto).
«L’introduzione dei rilevatori elettronici per l’accertamento a distanza delle infrazioni al Codice della strada rappresenta – spiega il comandante della Polizia Locale di Brindisi, il leccese Antonio Orefice - un esempio tipico di applicazione della tecnologia alla tutela della sicurezza stradale ed alla repressione delle violazioni, con alcune evidenze che vanno però definite. L’utilizzazione di questi strumenti, infatti, se da un lato ha raggiunto il suo scopo con la dissuasione da comportamenti illeciti, dall’altro purtroppo ha spesso lasciato spazio a comportamenti definiti lesivi dei diritti soggettivi da parte dei soggetti preposti al controllo: le persone multate spesso contestano ricorrendo ai giudici di pace per difetti di contestazione dell’infrazione, per errata taratura degli strumenti per o altro. Negli automobilisti si riscontra infatti - conclude Orefice - malcontento e diffidenza nei confronti delle amministrazioni locali, accusate di utilizzare questi strumenti per fare cassa, trascurando l’obiettivo preminente, cioè la sicurezza. Un argomento delicato, che merita ampio approfondimento. Le apparecchiature utilizzate infatti andrebbero divise in due macro-categorie: gli strumenti accertatori di infrazione (autovelox) da quelli semplicemente rilevatori, come nel nostro caso, che necessitano di attività legate alla contestazione e notifica da parte dell’operatore di polizia stradale, ruolo imprescindibile».
Ma torniamo ai rilevatori ed alla loro diffusione.
Veglie e Porto Cesareo li hanno appena adottati
Gli ultimi due Comuni, che in ordine di tempo hanno comunicato la loro attivazione nelle scorse ore sono Porto Cesareo e Veglie.
Non hanno bisogno dell'autorizzazione della prefettura
E qualche giorno dopo è stata l’amministrazione comunale di Veglie, guidata dalla sindaca Mariarosaria De Bartolomeo a comunicare con il comandante della polizia locale Massimiliano Leo “che sulla circonvallazione vegliese, snodo cruciale di molti comuni del nord-Salento verso il mare di Porto Cesareo, sarà attivo il servizio di rilevazione della velocità, con l’obiettivo primario di garantire la sicurezza stradale. “La rilevazione dinamica avverrà con strumento elettronico scout-speed sul tratto della S.P.110 compreso tra la S.P.370 e la S.P.113, osservando i limiti di velocità, la distanza di sicurezza dagli altri veicoli, i sorpassi azzardati in prossimità di curve, e il rispetto generale delle norme del Codice della strada”.
Questi controlli dinamici possono avvenire anche in assenza di segnaletica che avvisi l’automobilista e senza autorizzazione della prefettura. «L’omologazione - conclude il comandante Orefice - di questi strumenti elettronici spetta al Ministero dei Trasporti che la concede se rispetta tutti i requisiti previsti. Il loro acquisto ed eventuale utilizzo compete alle amministrazioni locali che possono utilizzarli su qualunque strada previa autorizzazione dell’Ente proprietario della stessa arteria stradale».
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