Ecco il nuovo stadio di Lecce. L'architetto? L'intelligenza artificiale

I render al centro di un sondaggio social tra i tifosi giallorossi

Ecco il nuovo stadio di Lecce. L'architetto? L'intelligenza artificiale
di Matteo BOTTAZZO
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 19:58

A vedere ciò che circola in rete, dove si riversano i sogni dei tifosi, il desiderio è quello di avere a Lecce uno stadio tutto nuovo, interamente coperto e senza quella antiestetica ed inutile pista d’atletica, eredità del calcio anni ‘70/’80 che oramai è completamente fuori da ogni logica. È così partito sul web una sorta di sondaggio sul progetto del  nuovo stadio: attraverso l’intelligenza artificiale è stata generata una decina di render per immaginare quello che potrebbe essere il Via del Mare del futuro. A pubblicare le immagini la pagina Fb di “Orgoglio leccese”. E bisogna dire che il cervello elettronico si è sbizzarrito, dando vita ad una serie di progetti davvero futuristici, tutti diversi ma accumunati dallo stesso colore: sono tutti rigorosamente giallorossi. E poteva essere diversamente?

I tifosi:«Sarebbe un sogno uno stadio così»


«Sarebbe un sogno riuscire a vedere il Lecce in uno stadio di questo genere ma temo che rimarrà soltanto un render virtuale e mai realtà», scrive uno dei tanti tifosi su una delle pagine Facebook dedicata alla squadra del Lecce.

I tifosi sono perfettamente consapevoli delle difficoltà soprattutto di carattere economico. Ad oggi si stima infatti che uno stadio moderno ha un costo di circa 1.300 euro per ogni posto a sedere. Ipotizzando quindi un impianto di dimensione pari a quello attuale, con una capienza di circa 30.000 posti, avrebbe un costo di 40 milioni, ben 29 in più di quelli che sono stati assegnati alla città di Lecce dai Giochi del Mediterraneo per il rifacimento del Via del Mare, che con tutta probabilità sarà interessato esclusivamente da interventi di adeguamento alle più moderne norme in termini di sicurezza. Ad oggi anche la copertura completa dell’impianto appare una chimera irraggiungibile. 

Fitto rassicura: «Le risorse ci sono e i Giochi del Mediterraneo si faranno»

Ma dal Governo continuano ad arrivare messaggi che mirano a spazzare i tanti dubbi sui Giochi a Taranto. «È inutile fare polemiche, il Governo sta lavorando seriamente e bene, garantirà le risorse e i Giochi del Mediterraneo a Taranto si faranno e i fatti saranno quelli che smentiranno ancora una volta le inutili polemiche». Lo ha detto il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto a Bari a margine dell’iniziativa “L’Italia vincente - Un anno di risultati - Come il governo Meloni sta facendo ripartire la Nazione”, organizzata dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia in varie città. 

Settimana decisiva per il comitato organizzatore

Di certo quella che inizia potrebbe essere la settimana decisiva. C’è una ancora una possibilità di raggiungere nei prossimi giorni un accordo sul comitato organizzatore dei Giochi che non si è trovato né il 18, né il 20 ottobre. Non si è trovato perché Governo e Coni da una parte e Regione Puglia dall’altra sono divisi. I primi due vogliono azzerare il comitato e farne uno completamente nuovo. Governo e Coni si riserverebbero più posti per avere la maggioranza e decidere anche sulla scelta del direttore generale. Che oggi è Elio Sannicandro, a capo anche di Asset Puglia, la cui sedia di direttore generale del comitato è in bilico non essendo un tecnico (Sannicandro è un ingegnere con esperienza nel mondo dello sport) ed essendo considerato da Governo e Coni il responsabile dei ritardi. Azzerare e ripartire per salvare il salvabile, dicono Governo e Coni. Che peraltro sono usciti dal comitato rendendolo così monco e privo di due riferimenti importanti: chi eroga i soldi (150 milioni per le opere) e chi rappresenta lo sport. La Regione, invece, fa muro sul comitato attuale, dove gli enti locali hanno la maggioranza, cerca di difendere Sannicandro e ribalta le responsabilità dei ritardi sul Governo, sostenendo che da quando si è insediato, un anno fa, ha negato i fondi pur deliberati dal Parlamento a marzo 2022. Insomma un bel pasticcio politico che rischia di sfar sfumare di Giochi a Taranto (si stanno già valutando ipotesi alternative) e quindi i fondi per le strutture sportive.

Palazzo Carafa attende notizie da Roma

Intanto a Palazzo Carafa le bocche restano cucite nell’attesa di ricevere notizie positive da Roma e che se dovessero arrivare obbligherebbero gli uffici tecnici della città di Lecce ad uno sforzo produttivo. Prima di tutto però il Comune di Lecce deve dotarsi di un progetto da presentare al commissario: l’Unione Sportiva Lecce poterebbe fare la sua parte anticipando il costo del progetto (circa mezzo milione) che poi rientrerà nelle casse del club non appena verranno stanziati i fondi. Uno studio sul tavolo del Comune c’è già e le parti si sono già incontrate nel corso dei giorni scorsi e pare che ci sia unità di intenti sulla strada da intraprendere. Il problema però resta: i fondi dei Giochi arriveranno? La risposta dovrà arrivare questa settimana.

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