Giochi a Taranto: fumata grigia, l’accordo non c’è

Giochi a Taranto: fumata grigia, l’accordo non c’è
di Domenico PALMIOTTI
5 Minuti di Lettura
Sabato 21 Ottobre 2023, 05:00

Fumata grigia per i Giochi del Mediterraneo di Taranto.  Anche ieri nessuna intesa è stata raggiunta sulla ricostituzione o riassetto - dipende dai punti di vista, se a parlare è il Governo oppure la Regione Puglia - del comitato organizzatore, dal quale sono usciti sia il Coni che il Governo. E ovviamente essendo impallato il comitato, non è ancora avvenuta la presentazione allo stesso del piano delle opere (31 per 150 milioni, di cui quasi 100 su Taranto) da parte del commissario Massimo Ferrarese. Adesso ci si rivedrà all’inizio della prossima settimana, tra lunedì e martedì, per tentare l’accordo. 

Le opere a rischio

Intanto, più i giorni passano e restando la macchina bloccata, più si allungano le ombre sui Giochi. Al momento, cinque opere (stadio, piscina olimpionica, centro nautico e Pala Ricciardi a Taranto, quest’ultimo verrà completamente trasformato diventando un impianto polivalente, più lo stadio di Lecce) arrivano dritte dritte, collaudi compresi, a giugno 2026, data dell’evento. Ma si deve cominciare adesso con le gare di appalto per le progettazioni specifiche dopo i preliminari Dip e Pfte e confidare che i lavori vadano poi lisci come l’olio, senza un ritardo o un inconveniente. E invece queste progettazioni non ci sono ancora.

La riunione di ieri

La riunione di ieri pomeriggio, che è seguita a quella di mercoledì nella quale sono scoppiate scintille tra Governo e Regione (prova ne è la dura reazione che il presidente Michele Emiliano ha avuto nei confronti del ministro Raffaele Fitto), ha avuto due novità. Non era in presenza come l’altra, ma i vari interlocutori erano collegati da remoto e il commissario Ferrarese non era nemmeno presente. Stessa cosa per Davide Tizzano, presidente del comitato internazionale dei Giochi. Non c’erano poi i livelli istituzionali e politici, a partire dai due ministri direttamente interessati. Oltre a Fitto - che ieri era a Bruxelles -, non c’era neppure il titolare dello Sport, Andrea Abodi. In loro vece, i capi di gabinetto. Così come il capo di gabinetto rappresentava il governatore Emiliano, mentre per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, c’erano l’assessore comunale Mattia Giorno e il direttore generale dell’ente, Carmine Pisano. Secondo le notizie filtrate, si è fatto solo un approfondimento delle questioni sul tappeto per rimettere poi le decisioni e le scelte al livello politico e istituzionale. Non un passo avanti e neppure uno indietro. Anche se per talune fonti, è comunque positivo che si continui a discutere nonostante lo strappo di qualche sera fa. Ma per altre fonti, i soggetti al tavolo si sono incartati, nel senso che non riescono ad uscire dalla strettoia rappresentata dal fatto se azzerare il comitato organizzatore e ricostruirlo di sana pianta, dando più rappresentanza e potere a Governo e Coni, oppure modificare e rimodellare l’assetto dell’attuale comitato.

In sostanza, aggiustamenti e non stravolgimenti. A ciò si aggiunga che Governo e Coni, modificando lo statuto del comitato e prevedendo più componenti nel comitato organizzatore, vogliono anche la maggioranza dello stesso in modo da determinare la scelta del direttore generale che oggi è Elio Sannicandro, a capo anche dell’Agenzia della Regione Puglia Asset. Tecnico, Sannicandro, che Coni e Governo - quest’ultimo soprattutto - non vogliono confermare in quanto lo ritengono responsabile dei ritardi sinora accumulati che mettono a forte rischio lo svolgimento dei Giochi. Mentre per la Regione Sannicandro non ha responsabilità in quanto avendo il Governo bloccato i 150 milioni per diversi mesi, di fatto ha impedito che la macchina organizzativa dei Giochi si avviasse verso la cantierizzazione delle opere. Da rilevare, inoltre, che gli enti locali non condividono un ridimensionamento della loro rappresentanza essendo le realtà ospitanti dell’evento sportivo. E quindi direttamente coinvolte.

Le parole del sindaco

Non essendo stato trovato ieri alcun accordo, è evidente che lunedì o martedì le parti riprenderanno la discussione dallo stesso punto: che fare del comitato? Come muoversi? Cosa decidere? “Il Comune di Taranto ha raccomandato alle parti grande prudenza e senso di responsabilità, soprattutto in vista del ridotto tempo a disposizione, dei richiami degli organismi sportivi internazionali e delle risorse pubbliche già impegnate per l’organizzazione e le progettazioni - ha dichiarato prima dell’incontro il sindaco Melucci, che è anche presidente della Provincia e dello stesso comitato organizzatore -. Fatte salve queste considerazioni ed il corretto trasferimento di ogni credenziale ed obbligazione in capo al revisionato ovvero nuovo modello di gestione, l’amministrazione comunale non ha rilievi ulteriori da sollevare e confermerà questa disponibilità a tutte le controparti”. “Per quanto ci consta e riguarda, le questioni sostanziali per una spedita organizzazione di Taranto 2026 sono state positivamente affrontate e superate, ora serve un ultimo grande atto di responsabilità e amore verso la città e anche il Paese, bisogna correre tutti insieme” raccomanda Melucci, che parla di “costruttiva collaborazione tecnico-amministrativa con il commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari”. E poi, ricordando la riunione del 18 ottobre a Roma, Melucci evidenzia “l’impegno dell’Esecutivo nazionale ad integrare rapidamente, per quanto possibile, la provvista economica in aderenza ai principi ed agli elementi fondanti dell’originale masterplan di candidatura presso il Cijm”. E “degli sforzi compiuti sin qui in favore del capoluogo e dell’area ionica - chiosa infine Melucci - l’amministrazione comunale intende ringraziare la Regione Puglia e il Governo con tutte le loro rispettive componenti”. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA