Sannicola, mobbing in Comune nei confronti della dirigente: chieste 7 condanne

Sannicola, mobbing in Comune nei confronti della dirigente: chieste 7 condanne
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 20:27 - Ultimo aggiornamento: 21:47

Demansionamenti e provvedimenti disciplinari adottati nei confronti dell’ex dirigente dei settori Urbanistica ed Edilizia del Comune di Sannicola, l’ingegnere Silvia Tunno, negli anni 2013, 2014 e 2017, insomma ipotesi di presunto “mobbing”, sono al centro di un processo per cui sono state invocate sette condanne, dall’accusa sostenuta dal pm Elsa Valeria Mignone. In particolare, sono stati chiesti 3 anni e otto mesi per l’ex sindaco Cosimo Piccione, (difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia), 3 anni e sei mesi per il segretario generale Loredana Campa (avvocati Luigi Rella e Alessandro Distante), 3 anni e 3 mesi per l’assessore all’Urbanistica ed allo Sportello Unico (all’epoca dei fatti), Giuseppe Monteduro (avvocati Luigi Corvaglia e Roberto Marra). Chiesto il proscioglimento per prescrizione per Gianpaolo Miglietta, dirigente comunale (avvocati Arcangelo ed Alberto Corvaglia); e poi sei mesi per Anna Petrachi; Luigi Colella; Maria Greco; Marzio Molle, (componenti della Giunta a luglio del 2014). Parte civile l’ex dirigente Tunno assistita dall’avvocato Luigi Covella. Il processo è alle sue battute finali dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (presidente Cinzia Vergine, a latere Bianca Todaro e Chiara Panico). Le accuse a vario titolo sono di abuso d’ufficio, maltrattamenti e falso ideologico.

I provvedimenti contro la ex dirigente

L’inchiesta fu portata avanti dai finanzieri della compagnia di Gallipoli e avrebbe svelato un presunto caso di mobbing ai danni dell’ingegnere Silvia Tunno, che sarebbe stata demansionata da dirigente del settore Urbanistico-edilizio a responsabile unico di procedimento (Rup) del settore Ambiente, e destinataria tre procedimenti disciplinari con sospensione dell’incarico per 21 giorni e decurtamento dello stipendio per poco più di 1.400 euro. Secondo l’accusa, a spingere sindaco, giunta e segretario comunale a tenere un comportamento vessatorio, ci sarebbero state le osservazioni fatte nel 2013 dall’ingegnere Tunno durante l’iter di approvazione del “Piano paesaggistico territoriale regionale”: la professionista avrebbe mostrato un eccessivo zelo che avrebbe potuto rappresentare un ostacolo all’attività politico-amministrativa. L’ex sindaco Piccione, in un procedimento parallelo, era stato assolto dall’accusa di diffamazione per aver definito la dirigente “maga Circe” durante una lite. La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna e lo ha assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. Frase, hanno stabilito gli Ermellini, pronunciata nell’esercizio della funzione politica. 

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