Salvemini: «Un vertice sulla sicurezza» «Emergenza immigrazione incontrollata»

Salvemini: «Un vertice sulla sicurezza» «Emergenza immigrazione incontrollata»
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Mercoledì 26 Settembre 2018, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 11:58

«Condivido il vostro stato d'animo». Così il sindaco Carlo Salvemini risponde su Facebook ai tanti cittadini che hanno espresso rabbia e sdegno per l'episodio violento avvenuto nei pressi della stazione lunedì sera. E in un lungo post spiega di voler chiedere alla Prefettura la convocazione di un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica ad hoc. «Serve il lavoro congiunto delle istituzioni - spiega Salvemini - serve lavorare sulla riduzione del disagio sociale, serve investire sulla rigenerazione urbana per garantire servizi ovunque, serve affermare ogni giorno un cultura dei doveri oltre che quella dei diritti. In questi mesi abbiamo lavorato molto in questa direzione». D'altra parte è necessario ribadire, però, che «120 agenti preposti al controllo di un comune di 100mila abitanti che si estende per 238 chilometri quadrati con vocazione turistica sono pochi. Per questo è fondamentale il lavoro collaborativo che svolgiamo con Prefettura e Questura per rafforzare il sistema di polizia integrata sul territorio: il mio impegno è quello di garantire presto risultati più visibili e concreti consapevoli delle difficoltà nelle quali operano i responsabili del comparto sicurezza nel nostro Paese. Per questo - aggiunge - chiederò che venga convocato un Comitato per l'ordine e la sicurezza per fare il punto sulla situazione. E programmare interventi specifici lì dove è più urgente la presenza delle forze di polizia». Fermo restando, però, che le «segnalazioni di intervento» ricevute «da parte di cittadini singoli e organizzati che denunciano reati commessi nel proprio quartiere» riguardano «la città senza distinzione e non possono essere attribuiti esclusivamente a migranti, come molti tentano di fare. Per questa ragione - conclude Salvemini - vi esorto a non incorrere in semplificazioni pericolose che indicano nello straniero la responsabilità di una percezione di insicurezza».
Il capogruppo dell'Udc Marco Nuzzaci, invece, propone l'istituzione di un «tavolo operativo interforze che veda coinvolta la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia Locale in cui si discuta di ordine e sicurezza in città» e, allo stesso tempo, auspica «l'allargamento del progetto Strade Sicure in cui i militari operino a sostegno delle forze di polizia nei punti ritenuti critici». Gli fa eco l'assessore Carlo Mignone: «Occorre garantire una maggiore sicurezza in città. Quanto accaduto in questi giorni, nei pressi della stazione, ci conferma che non siamo più di fronte a sparuti gruppi di diversa nazionalità, ma davanti a vere e proprie bande criminali che vanno fermate dalle forze dell'ordine. È necessario porre un maggiore controllo nei confronti dei negozi di generi alimentari e non solo, gestiti dagli extracomunitari, perché capita, a volte, che proprio a ridosso di queste attività commerciali si verificano gli episodi più cruenti».
Duro l'intervento di Michele Giordano, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Carafa: «Siamo riusciti a trasformare alcuni quartieri di Lecce in piccoli far west dove qualcuno può rischiare anche di morire. Sono mesi che mi sembra di abbaiare alla luna. Ieri - annuncia - ho chiesto un Consiglio monotematico sulla sicurezza in città. Ho spiegato che serve un tavolo istituzionale per prendere subito provvedimenti prima che la situazione sfugga di mano: esiste un problema sicurezza causato anche da un'immigrazione incontrollata». Per Cristian Sturdà, coordinatore cittadino di Forza Italia, «l'ennesimo episodio di violenza registrato nei pressi dalla stazione ferroviaria conferma quanto ancora poco sicura sia diventata la nostra città. Quanto si ammira, ahinoi, ogni giorno è sintomo di una amministrazione che ha perso totalmente il controllo della sicurezza in città. Il governo cittadino, attento più alla tutela dei (presunti) richiedenti asilo, dovrebbe iniziare a mettere al primo posto la sicurezza dei suoi concittadini leccesi». «Rafforzare il senso di sicurezza è un compito primario e fondante delle amministrazioni locali e questo, a Lecce, non sta avvenendo», ricorda Giancarlo Capoccia, coordinatore provinciale di Sentire Civico. «È bene che egli cominci a ragionare in termini di responsabilità, perché il problema della sicurezza urbana sarà una questione sempre più grande e sempre più difficile da governare nei mesi a venire».

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