«Troppi “invisibili: ora dormitorio, mensa e Agenzia per gli affitti»

Carlo Salvemini
Carlo Salvemini
di Paola ANCORA
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Giovedì 2 Marzo 2017, 14:02
Carlo Salvemini, candidato sindaco per il centrosinistra. Nuove povertà e bisogni crescenti per le fasce più deboli della popolazione: Lecce è in grado di far fronte a tutto questo oppure no?
«Anche a Lecce, purtroppo, i diritti dei deboli sono diritti deboli. Chi vive situazioni di marginalità e disagio è spesso invisibile agli occhi della città e poco aiutato da un sistema di servizi inadeguato ai bisogni. Le politiche sociali devono assumere rilievo nel governo delle nostre comunità. Ancor di più oggi che si è chiamati a fare i conti con un taglio di risorse che avrà ricadute pesanti sull’organizzazione dei servizi. Dobbiamo scrivere nella nostra agenda politica alcuni numeri e impararli a memoria a Lecce: 10.000 famiglie circa sono sotto la soglia di povertà; ogni giorno in città circa 2.000 famiglie ritirano i pacchi alimentari; a fronte di oltre 1.000 domande di assegnazione di alloggi popolari siamo riusciti a dare risposte a pochissimi aventi diritto. Ci sono diffuse periferie sociali che devono essere al centro di nuove politiche pubbliche, non possiamo delegare il peso di questa emergenza solo all’insostituibile lavoro della Diocesi. È fondamentale, anzitutto, una piena consapevolezza di amministratori, cittadini, addetti ai lavori e acquisire nuovi modelli di gestione emergenziale dei servizi, con forme associate con terzo settore e volontariato sociale, la cittadinanza attiva. Come fare bene con poco, se possibile».
Quali sono le sue proposte?
«Dobbiamo innanzitutto aggiornare la fotografia dei bisogni sociali, ridefinire l’ordine di priorità degli interventi. Oggi le risorse economiche sono assegnate sulla base degli impegni pregressi, non in funzione delle sempre crescenti emergenze. Ci sono scelte politiche non più rinviabili: rispondere alla domanda di casa che si allarga a fasce sociali sempre maggiori. Sull’emergenza abitativa il mio obiettivo è promuovere un’edilizia sociale agevolata di nuova generazione: in città ci sono 1.250 edifici inutilizzati, troppe case sfitte, troppi provvedimenti di sfratto. Dobbiamo istituire l’Agenzia degli Affitti, prevista da una legge regionale del 2004, per far incontrare domanda e offerta in modo capillare. Sulla lotta alla povertà, le misure messe in campo da Governo nazionale e Regione, cioè Sia e Red, rappresentano l’unico autentico strumento possibile. I Comuni non hanno risorse e mezzi per potervi fare fronte, se non potenziando e qualificando tutti i servizi. A Lecce va realizzata una mensa comunale, un dormitorio, servizi per la cura della persona, spazi di incontro fra la cittadinanza attiva e chi è in difficoltà. Da qui si deve partire».
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