Salento, Misha scappa dalla guerra in Ucraina e torna a sorridere sui campi da calcio di Otranto

Salento, Misha scappa dalla guerra in Ucraina e torna a sorridere sui campi da calcio di Otranto
di Giuseppe MARTELLA
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Venerdì 25 Marzo 2022, 21:24 - Ultimo aggiornamento: 21:26

Dalle bombe di Kiev all’erba artificiale del “Pasquale Nachira”. È questa la parabola di speranza di Mykhailo, Misha per tutti, ragazzino ucraino di 11 anni che, scappato dalla guerra per raggiungere i suoi zii nella Città dei Martiri, ha svolto nel pomeriggio di giovedì il primo allenamento coi Giovanissimi Regionali della De Cagna 2010 Otranto, dopo avere perfezionato le procedure di tesseramento.

Un messaggio di speranza e serenità mentre i venti del conflitto in Ucraina soffiano ancora violenti.

Ad accogliere Misha, l’abbraccio e le coccole del presidente biancazzurro Giuseppe De Cagna, patron della società calcistica assieme a Giovanni Mazzeo, e di altri dirigenti prima che il ragazzetto si unisse ai suoi nuovi compagni sotto lo sguardo attento di mister Riccardo Mele.

Lo zio salentino

A raccontare la storia del 11enne, arrivato in Italia assieme alla mamma Lyudmila, una zia e una cugina di questa con il figlioletto di tre anni, lo zio salentino Mario Torsello, che li ospita tutti nella casa in pieno centro storico idruntino. «I parenti di mia moglie Marina sono arrivati a Otranto un paio di settimane fa – le sue parole – dopo che ci siamo incontrati e abbracciati a Cracovia».

Una vita tranquilla e normale quella di Misha e dei suoi familiari sino al giorno dell’attacco militare russo: «A Kiev, dove è nato cresciuto, frequentava la corrispettiva della nostra Prima media. I corsi di inglese e la scuola calcio, i pomeriggi con gli amici. Nei primi giorni di guerra non erano convinti di lasciare il loro Paese, la madre continuava a lavorare in Università – sottolinea ancora Torsello – ma poi la situazione è precipitata e hanno deciso di scappare». La fuga in treno dalla capitale verso Leopoli, da qui tutti e cinque su un pullman verso la frontiera: il mezzo che si ferma a diversi chilometri dalla frontiera, raggiunta e superata a piedi nel freddo della notte. «Cambiando due treni sono poi arrivati a Cracovia – dice lo zio di Misha – e in un hotel nella città del Sud della Polonia ci siamo potuti riabbracciare prima di tornare tutti assieme e con il cuore più leggero in Italia».

Una passione quella per il calcio che lo accompagna sin da bambino, il ragazzino ucraino che stravede per Cristiano Ronaldo e Kylian Mbappé, e ora la nuova avventura guidato dall’ottimo inglese di mister Mele in attesa delle prime partite, ma anche di cominciare la scuola italiana in presenza. «Sono queste le storie che ci riallacciano a un’umanità troppo spesso dimenticata – dice il presidente del De Cagna 2010 Otranto, Giuseppe De Cagna – e sanno di rinascita. Non abbiamo fatto nulla di particolare, lo sport deve abbattere le barriere, superare le violenze e seminare Pace. Il nostro è un benvenuto di cuore a Masha – conclude il dirigente - con la speranza che la sua vita torni a scorrere come quella di un tranquillo ragazzino di 11 anni, lontano dalla guerra e dalle bombe».

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