Cantieri per asili nido e materne: 54 comuni in corsa per i fondi

Cantieri per asili nido e materne: 54 comuni in corsa per i fondi
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 6 Aprile 2021, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 13:46

Un pioggia di milioni di euro: sono 54 i Comuni salentini in corsa per i finanziamenti del governo destinati alle scuole materne e agli asili nido. Si tratta del numero più alto tra le province pugliesi interessate dall'avviso pubblico nazionale promosso dal ministero dell'Istruzione di concerto con il ministero dell'Interno (in collaborazione con il ministero dell'Economia e delle Finanze e con il Dipartimento per le politiche della Famiglia).

 

Non solo ristrutturazioni


Cantieri di ristrutturazione e di riqualificazione, ma anche nuove costruzioni. In tutta la Puglia sono interessati 167 Comuni. Il finanziamento interesserà più della metà dei comuni salentini, da nord a sud: due scuole di Lecce, ma anche tra i centri più grandi, Gallipoli, Copertino, Nardò, Galatone, Casarano, Ugento, Squinzano, Campi salentina. Fondi che arriveranno anche nei comuni più piccoli come Cannole, Botrugno, Seclì, Castrignano de' Greci, Supersano. Destinati, come si diceva, alle scuole per i più piccoli, quelli tra 0 e 5-6 anni.
Un totale di 700 milioni di euro, spalmato in 13 anni, che cambierà il volto dell'edilizia scolastica nazionale, in particolare nelle aree più in difficoltà. O, meglio, svantaggiate, come recita l'avviso pubblico. Ci saranno risorse pari a 100 milioni di euro per ogni anno dal 2021 al 2023 e 200 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2034: un tesoretto da utilizzare per finanziare interventi relativi ad opere pubbliche che permetteranno di mettere in sicurezza, ristrutturare, riqualificare o costruire edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e scuole dell'infanzia, ma anche centri polifunzionali per i servizi alla famiglia dando però la priorità per le strutture localizzate nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane. Sono le quattro tipologie d'intervento previsto dal bando.

L'obiettivo dei finanziamenti


L'obiettivo dell'avviso ministeriale è quello di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti e promuovere progetti che possano riconvertire spazi delle scuole dell'infanzia attualmente inutilizzati puntando ad un riequilibrio territoriale, anche nel contesto di progetti innovativi che riguardano servizi integrativi che concorrono all'educazione dei bambini, soddisfacendo i bisogni delle famiglie in modo flessibile e diversificato sotto il profilo strutturale ed organizzativo.
Il Ministero dell'istruzione redigerà graduatorie distinte per ciascuno degli interventi sulla base di alcuni punteggi assegnati con l'indicazione dell'importo.

A parità di punteggio sarà preferito il progetto la cui candidatura sia pervenuta per prima temporalmente.


Chi ha seguito da vicino il piano per asili nido e scuole d'infanzia è il deputato pugliese M5S, Giovanni Vianello, che in una nota fornisce un dettaglio della ripartizione in Puglia: «Si tratta di 47 comuni della provincia di Foggia, 17 del Brindisino, 9 della provincia di Barletta-Andria-Trani, 19 dell'area Barese, 20 della provincia di Taranto e infine 55 nella provincia di Lecce. I 700 milioni saranno suddivisi in questo modo: 280 milioni riguarderanno gli asili nido, 175 le scuole dell'infanzia, 105 i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni la riconversione di spazi delle scuole dell'infanzia attualmente inutilizzati. Ad avere la precedenza le aree svantaggiate e le periferie urbane, dando così nuove opportunità ai ragazzi in difficoltà e alle loro famiglie».

La spartizione


Le risorse stanziate nel 2019 saranno distribuite con la Legge di bilancio per il 2020, e saranno disponibili a decorrere dal 2021. Le candidature potranno essere presentate esclusivamente online, entro il 21 maggio 2021 sul sito del ministero dell'Istruzione, accedendo alla pagina dedicata all'edilizia scolastica.
Il 60% delle risorse di ciascuno di questi capitoli sarà destinato alle aree della periferia, per recuperare il divario esistente con il resto del territorio. Ciascun ente locale può fare richiesta di contributo per un massimo di due progetti e l'importo massimo erogabile per ciascun progetto candidato non può superare la somma complessiva di 3 milioni di euro.

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