La famiglia di Luigi Peluso, il pescatore 58enne di Porto Cesareo, scomparso lo scorso 5 ottobre nel corso di una battuta di pesca tra Torre Uluzzo e la Strea, ha ottenuto la ripresa delle ricerche. La decisione è stata presa nel corso di un incontro in prefettura.
Già questa mattinata uomini e mezzi, nonostante le averse condizioni climatiche caratterizzate da forti raffiche di scirocco, si sono ritrovati nella frazione di Sant'Isidoro per ricominciare a sondare tutta la litoranea alla ricerca di elementi utili al ritrovamento dell’uomo.
Ricerce per mare e per terra
Si è trattato di uno specifico tavolo tecnico, al termine del quale si è deciso di effettuare esplorazioni di volontari e caschi rossi sia lungo la costa via terra, sia meteo-mare permettendo, lungo l’intero sotto-costa che va appunto da Sant’Isidoro sino alle marine neretine.
La scomparsa il 5 ottobre
Si tratta di un'attività straordinaria avviata a distanza di quasi un mese dalla scomparsa di Luigi Peluso. Il pescatore cadde in mare giovedì 5 ottobre. Il suo gozzo di legno con cui era uscito, fu ritrovato in moto tra Frascone e Torre Inserraglio. Le ricerche allertate dagli stessi familiari, furono coordinate dalla capitaneria di porto di Gallipoli e dai colleghi dell’Ufficio Locale Marittimo Torre Cesarea. Impegnati diversi uomini e mezzi e squadre di sommozzatori dei vigili del fuoco che ritrovarono, nei pressi dell’imbarcazione i suoi stivali e lo scafandro. Un sussulto si ebbe lo scorso 22 ottobre, quando fu avvistato un cadavere in mare, sul litorale di Galatone, tra “La Reggia” e la Montagna Spaccata. Sul posto si recarono sia i mezzi e gli uomini della guardia costiera sia i vigili del fuoco che recuperano il cadavere e scoprirono che quel corpo era di un 77enne di Parabita, del quale i familiari avevano denunciato la scomparsa poche ore prima.