Palazzo Balsamo diventa un hotel di lusso: ecco il progetto

Palazzo Balsamo diventa un hotel di lusso: ecco il progetto
Palazzo Balsamo diventa un hotel di lusso: ecco il progetto
di Pierpaolo SPADA
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Lunedì 18 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:57

Con il sì della Soprintendenza, arriva anche il permesso di costruire. I lavori possono, dunque, iniziare. Il sontuoso Palazzo Balsamo del ‘700 sta per essere trasformato in albergo di lusso.
C’è una società farmaceutica leccese - che chiede al momento privacy - dietro questo affare da 6 milioni di euro, che la Regione Puglia agevolerà con il Pia Turismo per 2,1: è assistita dallo studio commerciale De Marco e si è affidata all’architetto Raffaele Centonze. 
L’immobile s’eleva su tre piani. Due grandi blocchi lo compongono. Quello principale è accessibile da via Palmieri (lungo l’asse Porta Napoli-Piazza Duomo), dal 2018 è sottoposto ai vincoli di tutela dipendenti dalla dichiarazione di “interesse particolarmente importante” e come tale è annoverato tra gli edifici di “notevole valore ambientale”. Il secondo s’apre, invece, in Corte San Pietro Garzya, è servito da un giardino interno ed è privo di vincoli.

Il progetto prevede la realizzazione di 21 camere (la più grande da 43 mq) per 55 posti letto e 8 nuovi posti di lavoro.

Il piano rialzato del corpo principale ospiterà la reception e le prime 6 camere. La settima, unitamente alla sala colazione, sarà allestita nel blocco, per così dire, “occidentale”, mentre il locale artigianale presente diventerà una chiesetta. Ai successivi due livelli, le restanti camere - con affaccio sul giardino -, una cucina economica (da recuperare) e una saletta relax per gli ospiti, dalla quale si accederà alle terrazze. 

La relazione tecnica

«All’interno del giardino principale - si legge sulla relazione tecnica - sarà posizionato un ascensore che consenta di raggiungere tutti i piani del palazzo che conducono alle stanze o dall’ingresso sulla corte Garzya fino alla veranda posta in copertura. Esso avrà una struttura in ferro “abbracciata” esternamente da lastre di vetro e sarà caratterizzato da grande leggerezza grazie ai materiali e alle finiture scelte - dalle cromie chiare e delicate per armonizzarsi con il contesto ma, allo stesso tempo, renderlo distinguibile e riconoscibile». 
È forse il primo piano quello più attrattivo con le sue decorazioni pittoriche murarie, la cucina economica e un altare in legno «con elementi intarsiati e altri dipinti con una sorta di tecnica di quadratura dall’effetto prospettico e tridimensionale». Saranno preservate le pavimentazioni più prestigiose e antiche, come le “cementine” e le “marmette di graniglia”. Analogo approccio sarà riservato agli infissi e alle facciate (in pietra leccese), con cornici, modanature e decorazioni, ma in uno stato di parziale degrado. Da rimuovere i «graffiti vandalici» che imbrattano anche il basamento di una delle colonne del portone. 

L’architetto Centonze assicura: «Il progetto è improntato sul principio del minimo intervento, al fine di preservare quanto più possibile gli elementi peculiari dell’organismo edilizio in tutte le sue parti. Diverse accortezze, quindi, si attueranno in fase di realizzazione di impianti, strutture e finiture, affinché nulla vada a contrastare o a sovrastare la fabbrica, ma ogni elemento costituisca un’aggiunta coerente e rispettosa del contesto. La Soprintendenza, con il suo parere, ci ha dato magistralmente dettagliatissime linee guida. E ancora restano da limare gli ultimi dettagli». 
Siamo davanti a un altro intervento di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale in chiave ricettiva per una città e un territorio che, spinti da decine di investitori locali e non, stanno decisamente orientando la propria offerta turistica verso l’altra gamma, con riflessi di ordine economico e sociale. Entro il 2026, il panorama salentino di settore potrebbe presentarsi assai diverso da quello attuale, già sensibilmente variato nell’ultimo decennio. Solo per citarne alcuni, tra progetti in valutazione, appena autorizzati o in corso d’opera, si segnalano quelli - tutti in veste “luxury” - di Palazzo Zimara, Palazzo Panareo, Palazzo Terragno, masseria Visciglito, ex Colonia Scarciglia, ex istituto delle Stimatine ed ex cinema Santalucia. Elenco riproposto su queste pagine il 12 settembre - inclusivo di un accenno a “Balsamo” - in occasione dell’annuncio dell’acquisizione del tabacchificio di Castrignano del Capo da parte della friulana Clooc’s e della parallela pubblicazione degli inediti dati sugli investimenti in Salento agevolati da Puglia Sviluppo tra il 2015 e il 2023: 624 per 518,7 milioni di euro e 1.478,16 nuovi posti di lavoro.
 

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