Messapi o bizantini?: la Grecìa analizza il Dna per risalire agli antenati

Messapi o bizantini?: la Grecìa analizza il Dna per risalire agli antenati
di Fernando DURANTE
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 12:33


Erano Messapi o Bizantini i primi abitanti della Grecìa Salentina? O, più semplicemente migranti giunti sulle vicine rive otrantine, nel tempo, e poi dislocatisi all'interno di una fascia di territorio che va fino a Gallipoli, sulla riva dello Ionio? E' una domanda a cui non è stata mai data una risposta certa. L'ipotesi più accreditata è quella che la gente grica abbia discendenza bizantina. Caposcuola di questa teoria, fra gli altri, è stato il professore Parlangeli dell'Università salentina. Per quanto, tesi fortemente contestata da uno dei più appassionati studiosi e ricercatori della materia, il tedesco Gerhard Rolfs, già titolare di Filologia romanza, specialista di glottologia romanza, di lingua e dialettologia italiana, presso le Università tedesche di Tubinga e di Monaco di Baviera e non solo. 

L'analisi del Dna


Ora, a dire una parola definitiva sul greco che per primo ha calcato il suolo salentino, viene incontro la scienza, che mette a disposizione l'infallibile metodo analitico del Dna, attraverso un progetto di rilevanza nazionale che mira ad investigare la primaria presenza della gente greca nella Grecìa Salentina. Anche oggi, dopo millenni passati dal primo greco sbarcato, in molti dei dodici paesi che compongono l'enclave grica, si parla quell'antico greco che fu di Omero. E, proprio a Sternatia, si mantiene maggiormente viva la lingua. Il progetto di investigazione è finanziato dal Ministero dell'Università (Prin 2022) e promosso dal Ministero dell'Università e della Ricerca, presente all'interno del programma nazionale di ricerca denominato, Prin (Progetti di rilevante interesse nazionale). Ad illustrare il percorso scientifico dell'investigazione è la responsabile, Valeria Specchia, docente di Genetica del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche ed Ambientali dell'Università del Salento, la quale opererà in collaborazione con l'Unità di ricerca dell'Università di Roma Tor Vergata guidata dal Professore, Andrea Novelletto, e con il Cnr. «Questo riconoscimento - sottolinea la responsabile del progetto - è motivo di orgoglio per l'intera comunità grica, per l'Università del Salento, perché è un progetto che riveste ampia risonanza a livello nazionale ed anche internazionale». 

Il progetto


La proposta progettuale è stata fortemente sostenuta dall'Unione dei Comuni della Grecìa salentina, guidata dal Presidente, Roberto Casaluci.

Sarà un ricerca destinata sia ad un approfondimento conoscitivo delle origini della popolazione, che a consolidare le sinergie con l'Università del Salento, si dice convinta la professoressa. In particolare il progetto muoverà il passo con il prelievo del Dna nei dodici paesi grichi, a circa venti persone, sia anziani che giovani, perché, spiega Specchia, «andremo a seguire l'inestinguibile e, inalterato nel tempo, cromosoma y, ad anziani e giovani. Faremo una ricerca sequenziale, andremo a ricostruire la combinazione genetica dalla nascita della diaspora, fino ai nostri giorni». 

L'incontro in Comune a Sternatia


Domani pomeriggio, alle 18, presso l'ex Convento dei Domenicali, oggi sede del comune di Sternatia, la professoressa Specchia illustrerà il progetto all'intera popolazione aprendo le iscrizioni per il prelievo di campioni di Dna e, quindi, avviarne lo studio. Sarà presente il professore, Andrea Nicoletto. «Mi auguro di poter prelevare un numero di venti donatori volontari per ogni comunità. Tanto da raggiungere un numero congruo, penso a duecento, per fare una statistica». Ad ogni campione prelevato sarà assegnato un codice segreto. La "ricerca sequenziale", infine, sarà molto rigorosa e a garantirla sarà "l'utilizzo della tecnologia". Oltre al presidente dell'Unione dei comuni della Grecìa Salentina, a porgere i saluti sarà il sindaco del paese grico, Massimo Manera.
 

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