Rapinatori in casa del farmacista, il racconto: «Ho avuto paura, volevano soffocarmi»

La stazione dei carabinieri di Melissano
La stazione dei carabinieri di Melissano
di Pierangelo TEMPESTA
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 05:00

«Mi hanno massacrato, mi hanno riempito di calci e pugni. Ma io continuavo ad urlargli “Sparami se ne hai il coraggio”». Con la voce ancora rotta dal terrore e dal pianto, il farmacista di Melissano, Mario Caputo, racconta l'irruzione dei due malviventi che in piena notte, ieri, sono piombati nella sua abitazione per tentare di scassinare la cassaforte. Il professionista, 78 anni, è stato colto di sorpresa nel sonno ed è stato picchiato violentemente. Ma i rapinatori, alla fine, sono stati traditi dalle circostanze: nella concitazione del momento hanno premuto il pulsante del sistema di allarme, facendo scattare l'antifurto. Sulle loro tracce, ora, ci sono i carabinieri della stazione cittadina. Tutto è avvenuto poco prima dell'alba di ieri, intorno alle 3.40, nell'abitazione di proprietà del 78enne. «Ero da solo in casa - racconta il farmacista - e stavo dormendo tranquillamente, quando sono stato svegliato di soprassalto dalle urla dei rapinatori. Ho aperto gli occhi e li ho visti davanti a me: erano incappucciati e uno di loro aveva in mano una torcia. Continuavano a ripetermi “Alzati! Alzati! Apri la cassaforte!”. Io, terrorizzato, ho risposto di non avere le chiavi». 

Il racconto 

Poi i due sconosciuti sono passati dalle parole ai fatti. E alle mani. «Mi hanno buttato giù dal letto. Uno di loro mi ha bloccato mettendosi in ginocchio sulle mie spalle e continuando ad urlarmi di consegnare le chiavi della cassaforte. Ho iniziato a gridare e a chiedere aiuto e loro, per azzittirmi, mi hanno premuto un cuscino sul viso. In quel momento ho temuto seriamente di morire, perché iniziava a mancarmi l'aria». Fortunatamente il tentativo di soffocamento è durato soltanto pochi secondi e non ha prodotto conseguenze gravi. «Continuavano a dire insistentemente “Dammi le chiavi! Dammi le chiavi!”, ma io ho sempre risposto di non averle con me. “Se ne hai il coraggio, sparami, ma le chiavi non sono qui”, ho detto ad un certo punto». 
Il rifiuto del 78enne di soddisfare le richieste dei rapinatori non ha fatto altro che far aumentare la loro rabbia: «Hanno iniziato a colpirmi con calci e pugni su tutto il corpo. Le botte sul volto mi hanno causato un'emorragia ad un occhio. Poi uno di loro ha trovato una cassetta di sicurezza ed è riuscito ad aprirla con una chiave falsa che aveva con sé e che si è spezzata a metà nella serratura». Sono riusciti ad accaparrarsi alcune migliaia di euro che il farmacista aveva prelevato qualche giorno prima per pagare dei lavori in un'abitazione al mare e che i malviventi hanno portato via. Ma c'era anche l’oggetto che, alla fine, si è rivelato prezioso e ha messo in fuga i rapinatori salvando forse la vita all'anziano: il piccolo telecomando del sistema di allarme. 
«Mentre continuavano ad urlarmi di consegnare la seconda chiave, uno di loro, nella concitazione del momento, ha premuto il pulsante.

Quella è stata la mia salvezza. L'allarme ha iniziato a suonare e i rapinatori, dopo avermi colpito ancora con calci alle gambe, sono fuggiti».

L'arrivo dei carabinieri

Dopo pochi minuti, l'abitazione del farmacista è stata raggiunta dai carabinieri della stazione cittadina, diretti dal comandante Angelo Fierravanti, e dai colleghi della compagnia di Casarano che hanno avviato immediatamente le indagini. Inoltre è intervenuta un'ambulanza del 118. I sanitari hanno medicato l'anziano sul posto: fortunatamente non si è reso necessario il ricovero in ospedale. I militari hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona, che avrebbero ripreso i movimenti dei malviventi. In particolare, uno di loro sarebbe tornato indietro per prendere un oggetto che durante la fuga gli era caduto per strada e che, evidentemente, avrebbe facilitato la sua individuazione. Fortunatamente il farmacista non si è perso d'animo: già ieri mattina era nella farmacia del fratello. «Ho preferito non restare da solo, anche se sono molto dolorante e porto sul viso i segni di questa brutta nottata. Ho avuto tanta paura, ma ho sentito anche l'affetto di tutte le persone che mi vogliono bene e che mi hanno manifestato la loro vicinanza. Tutto questo mi ha rincuorato molto». L'ultima battuta, il 78enne la dedica ai carabinieri che sono accorsi in suo aiuto subito dopo la rapina: «Sono stati dei veri gentiluomini - dice con la voce rotta dal pianto - sono intervenuti subito, mi hanno tranquillizzato e si sono messi al lavoro con professionalità. Sono da elogiare».

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