Malore durante un'immersione, muore 56enne

Malore durante un'immersione, muore 56enne
di Katia PERRONE
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Domenica 25 Agosto 2019, 19:02 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 19:34
Un malore improvviso lo ha beffato. Lo ha stroncato sotto gli occhi dei bagnanti che in quel momento affollavano la spiaggia. Da una fine tragica non lo ha protetto neanche la collanina con l'effige della Madonna, protettrice di Trepuzzi, che aveva appesa al collo. Donato Giordano, 56enne di Trepuzzi, è morto annegato durante una battuta di pesca. La sua passione. Si è spenta in pochi minuti la vita del sub trepuzzino intento a pescare, ieri pomeriggio, nelle acque antistanti il tratto di spiaggia libera, lungo il tratto di litorale nord della marina, nei pressi dello stabilimento balneare Era Ura dal quale sono partiti in suo soccorso anche due bagnini.
Le acque agitate dal lieve vento di tramontana non lo hanno fatto desistere dal suo intento di scandagliare con pallone, maschera e boccaglio le acque di un mare a lui sin troppo noto per una battuta di pesca che contava, probabilmente, di portare a termine da lì a poco, nuotando neanche troppo distante dalla riva. Giordano era in spiaggia a Casalabate insieme alla famiglia, quando ha deciso, intorno alle 16, di immergersi. Ma non era trascorro troppo tempo dall'immersione quando ha avvertito i primi sintomi di un malessere che gli ha fatto perdere conoscenza. Sono stati alcuni bagnanti che stavano passeggiando a riva ad accorgersi del corpo dell'uomo che galleggiava a pelo d'acqua.
 

Lo hanno raggiunto e con forza lo hanno trascinato a riva. Immediate sono scattate le chiamate dai cellulari di alcuni presenti alla centrale operativa del 118. Sul posto sono arrivati i sanitari con la speranza di riuscire a salvare l'uomo praticandogli il massaggio cardiaco. Mezz'ora circa di manovre, raccontano alcuni testimoni, ma per Donato non c'è stato nulla da fare. Il suo cuore aveva smesso di battere. A constatare il decesso del 56enne sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Trepuzzi, giunti sul posto insieme ad amici, conoscenti e ai parenti dell'uomo. Tutti, in preda allo sconforto, non hanno potuto far altro che rendersi conto che il corpo inerme adagiato sulla sabbia e coperto da un telo verde era quello del loro congiunto, dell'amico di una vita, di quell'uomo che avevano visto entrare in acqua, con il sorriso sulle labbra, poco prima. Nessuno di loro ha potuto consolare il pianto disperato della moglie e dei figli. Nessun gesto può servire a consolare i componenti di una famiglia ormai distrutta da quel dolore che non troverà mai risposte o giustificazioni. Negli occhi dei suoi cari e dei bagnanti attoniti ieri si leggeva il dolore e l'amarezza di chi non ha potuto far nulla per salvare la vita a Donato.
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