Isola pedonale e giardino pensile, l'ex Banco di Napoli sarà resort di lusso

Il progetto di riqualificazione dell'ex Banco di Napoli
Il progetto di riqualificazione dell'ex Banco di Napoli
di Francesca SOZZO
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Giovedì 26 Luglio 2018, 22:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 12:15
Banco di Napoli, nuova era. Il futuro è quello di un immobile commerciale e residenziale che contribuirà a cambiare il volto dell’area compresa tra via Trinchese, piazza Sant’Oronzo e il castello di Carlo V.
Il progetto è ambizioso e nasce dalla volontà dell’imprenditore svizzero René De Picciotto, ormai “leccese” d’adozione dopo l’acquisizione del 15% del pacchetto azionario del Lecce Calcio. Il futuro dell’immobile dismesso dal 2009 passa attraverso un cambio di destinazione d’uso, da uffici a residenziale, per il quale è stato richiesto un permesso di costruire in deroga che Palazzo Carafa ha tutto l’interesse ad approvare. Il progetto infatti prevede la realizzazione al piano terra di sette unità commerciali e un locale bar che comunica con l’esterno. Al primo piano seminterrato sarà realizzata un’area relax aperta al pubblico con bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, wellness e fitness con i relativi servizi: spogliatoi e wc. Al primo piano saranno realizzate invece sei unità abitative alle quali si accederà non solo grazie al vano scala monumentale esistente ma anche grazie ad un ascensore. Altre sette unità abitative, tutte esclusivamente di lusso, ça va sans dire, saranno realizzate al secondo piano dell’immobile, servite anch’esse da ascensore. Su quello che definiamo “volgarmente” terrazzo, invece, sarà realizzato un giardino pensile, anch’esso «aperto all’uso pubblico e ad uso esclusivo dell’amministrazione comunale per l’organizzazione di incontri e manifestazioni da calendarizzare al fine di promuovere attività socio-culturali aperte alla collettività», come ha spiegato in commissione l’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta. Alberi ed arbusti insieme a tavolini e divani e un’area ombreggiata adibita a gym completeranno il giardino pensile.
Che permesso di costruire (in deroga) sia, allora, visto l’interesse pubblico dell’investimento, riconosciuto - ieri in commissione - da maggioranza e opposizione. «Abbiamo verificato l’attuabilità del progetto - ha spiegato Miglietta - tenendo conto dei criteri che definiscono l’interesse pubblico anche in base alle delibere del 2015 del consiglio comunale». Tale intervento soddisfa pienamente i criteri tanto più che, De Picciotto - su richiesta di questa amministrazione - si è impegnato a realizzare a proprie spese una serie di interventi di interesse pubblico, appunto, offerti alla collettività. Non ultima la «riqualificazione degli spazi pubblici circostanti il Palazzo - ha spiegato l’assessore - delle vie Rubichi, via Trinchese e via De Mocenigo», trasformandola così in un’area pedonale con una nuova pavimentazione realizzata in basolato di pietra calcarea. Interesse pubblico evidente dunque tanto più che il recupero dell’immobile si inserisce «in un’area che è un tassello di un sistema di importanti riqualificazioni nel centro storico promosse dall’amministrazione comunale, dando nuova vita ad un edificio storico, importante testimonianza dei beni storici della città chiuso dal 2009», ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica. E c’è di più: per la concessione del permesso di costruire in deroga nelle casse di Palazzo Carafa entreranno quasi 75mila euro quale contributo straordinario statuito.
Insomma da un’operazione del genere la città ha tutto da guadagnare e la delibera è pronta a fare il suo ingresso in aula, sebbene per il voto della commissione si debba attendere la giornata di oggi. A sollevare qualche “dubbio” sono stati i consiglieri di opposizione che vorrebbero che la delibera fosse migliorata a vantaggio della collettività.
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