«Insegniamo male l'inglese? Le ore previste una miseria»

«Insegniamo male l'inglese? Le ore previste una miseria»
di Donato NUZZACI
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Gennaio 2022, 09:20

AAA capacità di comprendere e parlare in lingua inglese in modo fluente cercasi disperatamente. Gli studenti (non solo salentini) alla fine degli studi secondari superiori incontrano difficoltà a padroneggiare una lingua straniera con la conseguenza che l'approccio con le facoltà universitarie più specialistiche spesso diventa un mezzo incubo.

La decisione di Unisalento: si torna all'italiano


La decisione adottata da un corso di Laurea magistrale (dipartimento di Ingegneria) dell'Università del Salento, di tornare all'insegnamento in lingua italiana ha (ri)sollevato il problema del livello di competenza dei nostri studenti in inglese. E, a dar retta ai risultato delle ultime prove Invalsi, i ragazzi salentini avrebbero molto da recuperare rispetto ai colleghi del resto d'Italia.

Di chi sono le responsabilità?


Di chi è la colpa? Istintivamente verrebbe da puntare il dito contro le scuole, naturalmente. Ma i dirigenti scolastici mettono subito le mani avanti: «In Italia si studia poco inglese e il programma è troppo incentrato sulla letteratura straniera e poco invece sull'uso comunicativo della lingua». Non solo: spesso le scuole devono provvedere, a spese loro, a potenziare l'inglese con corsi extra.

Poche ore di lingua alla settimana


In media, al netto degli indirizzi linguistici, i diplomati affrontano un percorso di studi di appena tre ore in lingua a settimana, integrate da corsi extracurricolari con rilascio di certificazioni ma con scarse possibilità di poter avere un'immersione completa nell'ambiente estero con i pari età. Certo, l'offerta formativa varia da scuola a scuola, ma i problemi di fondo sono comuni.
«Apprendere una lingua è una delle procedure cognitive più complesse che ci sia, è un sistema che ha bisogno di una continua comunicazione, di un lessico specifico fin dalla più tenera età». A dirlo è il dirigente scolastico Antonella Manca del Liceo Scientifico Banzi di Lecce, essa stessa laureata in Lingue e letterature straniere: «I ragazzi affrontano poche ore di lezioni in lingua nell'orario ordinario rispetto ai curricoli degli altri Stati europei, per esempio tre ore alla settimana allo Scientifico o al Classico sono davvero insufficienti. Ci vorrebbe invece una visione sistemica che cominci dalla scuola dell'infanzia e sia un processo continuo fino alla fine del percorso.

La formazione dei docenti

La lingua deve essere insegnata da docenti come minimo laureati in lingua anche nelle scuole dell'infanzia ed elementari, importante è pure la figura della madrelingua che non deve essere sporadica». Al Banzi di Lecce riferisce la Manca, gli studenti seguono corsi con certificazioni, dal livello A2 a livello C1 del quadro comune europeo con 80 ore extracurricolari, una quindicina di corsi attivati e una media di 500 alunni all'anno con certificazioni Cambridge.
Il problema, per il preside Giovanni Casarano dell'Istituto superiore Egidio Lanoce di Maglie e dell'alberghiero di Otranto «è la riorganizzazione generale di questo insegnamento. I ragazzi studiano inglese dalle elementari alle superiori, ma spesso all'uscita trovano difficoltà a parlare fluentemente. Ci sono problematicità nella formazione dei docenti, nella possibilità per le scuole a tutti i livelli di poter fare attività residenziale nei contesti di riferimento. Sappiamo che la lingua si acquisisce parlandola, per questo dovremmo far fare tante esperienze di comunicazione e immersione, con docenti madrelingua qualificati. Da noi, si approfondisce l'inglese tecnico relativo - ad esempio - ai settori delle biotecnologie sanitarie, alberghiero e meccanico. Cerchiamo di impegnare fondi in corsi extra e certificazioni, anche quest'anno riproporremo il corso di cinese e uno sul linguaggio dei segni. E ciò che più interessa sono le esperienze all'estero in inglese».
Il Liceo Classico Capece di Maglie investe tantissimo nelle lingue straniere. Nell'offerta formativa, compaiono gli indirizzi relativi al Liceo Classico e Scientifico con percorso Cambridge e i due Linguistici: EsaBac (con 561 ore in lingua straniera in 5 anni) e Linguistico internazionale ad opzione spagnolo, una delle otto scuole in Italia con docenti nominati direttamente dal Ministero spagnolo. «Nel nostro liceo, le lingue straniere vengono coltivate a tutto tondo, abbiamo certificazioni nelle principali lingue, compresa quella cinese - dichiara il dirigente scolastico Gabriella Margiotta - siamo un istituto dal respiro internazionale con un'offerta plurima e molto apprezzata».
Alle medie e alle elementari, nel Comprensivo Polo 3 di Gallipoli insieme al corso tradizionale in lingua inglese vengono attivate ore di potenziamento con certificazione A1 per la scuola primaria e A2 per la secondaria di primo grado: «Cerchiamo di venire incontro agli alunni con percorsi extracurricolari, supporto in lingua inglese e francese - spiega il dirigente scolastico Martinella Biondo -. Alla Primaria aggiungiamo un'ora di potenziamento in lingua nel curriculo e crediamo che questo settore vada sempre di più rafforzato».
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