L'incidente e poi l'attesa al Pronto soccorso, la testimonianza : «Un solo medico, dopo otto ore sono andata via»

L'incidente e poi l'attesa al Pronto soccorso, la testimonianza : «Un solo medico, dopo otto ore sono andata via»
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 12:40

Una normale giornata di lavoro si è trasformata in un incubo per una trentenne originaria del Tarantino ma residente a Lecce. Tamponata da un camion giovedì mattina, ha dapprima chiamato la Municipale, che impegnata altrove non ha potuto raggiungere il luogo dell'incidente. «Mi hanno risposto che le pattuglie erano tutte impegnate - racconta la donna, che ha scelto l'anonimato - poi sono rientrata a casa, anche se mi avevano consigliato di chiamare un'ambulanza». Una volta arrivata sull'uscio della sua abitazione, si è sentita male: «Mi girava vorticosamente la testa, così mio padre mi ha accompagnata al Pronto soccorso di Lecce».

L'inizio dell'odissea

«Sono arrivata alle 13 - continua - e il tempo è passato. C'era forse un'ottantina di persone in attesa, tante in codice verde come me, in attesa di un controllo. Giustamente i casi più gravi passavano prima, ma c'era un solo medico. Così alle 21.15, esausta, ho deciso di andare altrove perché mi è stato detto che avrei dovuto aspettare almeno altre sei ore». Il padre, a quel punto, l'ha accompagnata a Copertino: «Anche là mi è stata prospettata un'attesa di circa sei ore per il poco personale in servizio.

A questo punto andrò da un ortopedico a pagamento, per sincerarmi di non aver subito qualche danno». Una storia che, oggi come oggi, somiglia a tante altre, con i Pronto soccorso presi d'assalto, la medicina del territorio incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini e gli ospedali sguarniti di personale. Il cedimento graduale - si spera non inesorabile - del sistema sanitario pubblico e universale. 

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