Troppa attesa. Una fila al pronto soccorso dove aveva portato a far visitare il padre, prima di vedersi negato l’accesso all’interno di un’area riservata dell’ambulatorio del nucleo assistenziale avanzato. Poi le violenze, prima verbali e infine fisiche. A finire aggredita, da un 24enne di Bari poi arrestato con le accuse di lesioni aggravate, resistenza e minacce a pubblico ufficiale e interruzione di servizio pubblico, una guardia giurata in servizio al Policlinico.
L'ennesima aggressione
L’aggressione, l’ennesima subita dal personale di un ospedale, a Bari.
E, intanto, in ospedale sono anche arrivati gli agenti delle Volanti, i quali hanno fermato il 24enne, prima di accompagnarlo agli arresti domiciliari. Purtroppo, a Bari, non è affatto il primo caso. L’ultimo episodio - il primo del 2023 - risale al 13 gennaio scorso, stavolta al pronto soccorso dell’ospedale Di Venere, quando una donna in attesa di essere assistita avrebbe dapprima insultato verbalmente una delle infermiere in servizio, per arrivare poi a colpirla con dei calci alla gamba sinistra, fino a lanciarle contro il mouse di un pc. In quel caso specifico, a causare l’aggressione sarebbe stata l’impazienza della donna, arrivata al triage con una ferita al dito e per questo presa in carico come codice verde. Dopo una attesa di qualche ora, avrebbe iniziato ad inveire contro il personale presente, con la pretesa di essere medicata immediatamente. Dopo aver aggredito l’infermiera, la donna avrebbe anche inseguito l’operatrice per il corridoio, continuando ad urlare, fino a costringerla a trovare riparo nello spogliatoio. Stando sempre a quanto emerso, la donna avrebbe approfittato della assenza della guardia giurata, impegnata in quel momento in un altro reparto.
Dopo l’aggressione, la signora è stata portata di forza fuori dal triage del pronto soccorso, dove avrebbe continuato a minacciare l’infermiera e gli altri operatori sanitari, creando panico e caos in tutto il reparto. La dipendente del Di Venere, a causa dei calci, ha riportato un trauma contusivo escoriato degli arti inferiori per una prognosi di 7 giorni. «La situazione è particolarmente allarmante», furono le parole del presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, a fine 2022, interpellato sull’emergenza sicurezza al pronto soccorso del Policlinico, ma anche degli ospedali San Paolo, Di Venere e Mater Dei di Bari: luoghi a rischio perché facilmente l’insofferenza dei cittadini sulle liste di attesa lunghissime degenera in violenza. I dati sono però sottostimati. L’allarme resta alto nelle guardie mediche, ma anche nel servizio 118. E gli episodi, purtroppo, sono in costante crescit</CW>a.