Gallipoli, minacce al sindaco e al consigliere per la casa popolare: l'arrestato torna libero

Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli
Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli
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Lunedì 16 Maggio 2022, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:26

E' tornato libero il gallipolino Stefano della Rocca, 47 anni, nella notte fra giovedì e venerdì con l'accusa di avere minacciato di morte il suo sindaco, Stefano Minerva, ed il consigliere di maggioranza Giancarlo Padovano dopo il rifiuto di assegnargli un casa popolare senza tenere conto delle procedure e della graduatioria esistente. A rimetterlo in libertà sostituendo l'arresto in carcere con la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai due amministratori, è stato la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Alessandra Sermanini, al termine dell'interrogatorio di convalida. Accolta la richiesta degli avvocati difensori Carlo Gervasi e Fabio Vincenti di attenuare la misura.

Gallipoli, minacce di morte al sindaco per avere la casa popolare: arrestato

Le motivazioni

«Allo stato, valutato da un lato il circoscritto arco temporale delle condotte addebitate, la consistenza di queste, e considerato pure che il contatto telefonico dell'utenza cellulare appare plausibile che sia stato fornito dallo stesso sindaco, rendono consona a tutelare le prefate esigenze cautelari la misura del divieto di avvicinamento alle persone offese», le motivazioni della giudice.

Divieto di avvicinamento

Della Rocca dovrà stare lontano da Minerva e da Giancarlo Padovano, dalle loro residenze e da Palazzo di Città.

Lontano non meno di 200 metri. Risponde di violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Ricorrono gravi indizi di colpevolezza,  sostiene la giudice Sermarini. Lo si desume dalle testimonianze dei poliziotti del commissariato di Gallipoli presenti all'incontro in Comune del primo pomeriggio di giovedì scorso, nonchè dalla ricostruzione degli stessi amministratori. 

La difesa

L'indagato ha negato di avere minacciato Minerva e Giancarlo Padovano. Offesi sì, anche perchè era sotto l'effetto dell'acol, ma non minacciati. Della Rocca ha inoltre sostenuto che non è vero che abbia chiesto una casa: avrebbe chiesto un lavoro, invece. E che ciò che gli avrebbe fatto perdere il controllo sarebbe stata la risposta del sindaco: vai chiederlo a chi hai votato.

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