Ex Fazzi si cambia: due nuove sale operatorie e una Tac

Ex Fazzi si cambia: due nuove sale operatorie e una Tac
di Maddalena MONGIÒ
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Martedì 5 Aprile 2016, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 14:02
Una rivoluzione da 16 milioni di euro. Il maxi investimento dell’Asl di Lecce (pari a 126 milioni e 600mila euro per 27 progetti complessivi) porterà Tac e risonanza magnetica nuove di zecca alla “Cittadella della Salute” del vecchio Fazzi, completamento dell’area chirurgica con due sale operatorie, nuovi ambulatori (chirurgia plastica, oculistica, urologia, ginecologia, neurofisiologia), ma anche un nuovo mammografo per gli screening di base. Per l’odontoiatria, invece, nuovi arredi.

Completamente rinnovata la sezione di ecodiagnostica e di diagnostica vascolare. Rinnovata totalmente la cardiologia con l’aggiunta dei test funzionali. La struttura sarà messa in sicurezza con rifacimento dei solai e degli impianti che necessitano di tale intervento, compreso l’adeguamento antisismico, antincendio e di risparmio energetico.

L’intervento sulla Cittadella fa parte di uno dei sei progetti a priorità alta, quindi da realizzare in quest’anno, che la direzione generale della Asl ha messo in cantiere per dare una svolta netta alla medicina territoriale del capoluogo. E ancora. Tac e risonanza nuove permetteranno di risolvere il problema delle lunghe attese per questo tipo di esami su cui pende il giudizio del ministero della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha inviato al Fazzi una task force dopo il clamore suscitato dalla testimonianza di una paziente oncologica rimandata al 2017 proprio per una tac. La risonanza della Cittadella ha la sua “età”: è stata una delle prime grandi macchine a essere installata nel Salento e la tac, invece, è ferma da anni perché non è più riparabile.

Un rinnovamento necessario, perciò, che rientra nella pianificazione della Asl per spostare al territorio molta della domanda che oggi, inappropriatamente, preme sul Fazzi.
Nuova linfa e nuova vita, per la Cittadella, quindi, che vedrà tornare, tra le mura del corpo centrale di quello che un tempo era l’ospedale cittadino, un reparto di degenza dopo che, a partire dal 2 gennaio del 1987 quando si aprirono ai pazienti le porte dell’attuale ospedale del capoluogo, è stato riconvertito in struttura Poliambulatoriale. Alla Cittadella spetterà una nuova mission: essere di supporto al Fazzi per i pazienti fragili (lungodegenti e cronici) grazie all’attivazione di 20 posti letto di Udt (Unità Degenza Territoriale). È l’unico Poliambulatorio, tra i dieci presenti negli altrettanti distretti della provincia salentina, che avrà un reparto e la ragione è facile da comprendere. Lecce non ha ex ospedali da riconvertire (come avverrà invece a Maglie, Nardò, Gagliano del Capo, Campi Salentina, Poggiardo che saranno riconvertiti in Presidi Territoriali di Assistenza e avranno – tra gli altri – posti letto di Udt e per gli anziani) e il Poliambulatorio della Cittadella ha lo spazio adeguato per allestire un reparto (sarà liberato il secondo piano dove ora si svolge l’attività libero professionale che sarà spostata a San Cesario), oltre al fatto che la relativa vicinanza all’ospedale lo rende anche logisticamente congeniale alle esigenze del pronto soccorso del Fazzi.

La spinta propulsiva al Poliambulatorio è tanto più necessaria, non solo per l’alleggerimento del Fazzi, ma anche per i volumi di attività che sviluppa. Nella Relazione delle Perfomance della Asl, del 2015, per l’attività radiodiagnostica – la Cittadella, nonostante il fermo della tac – ha prodotto 5.736 prestazioni, a cui si aggiungono le 6.894 della senologia e 21.587 di servizi di radiologia. Nel Poliambulatorio è stata data risposta a quasi duemilioni di ricette e a una popolazione con un indice di invecchiamento del 21,48 per cento.
 
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