Su Facebook scrive “fascista di m.”: assolto perché provocato

Su Facebook scrive “fascista di m.”: assolto perché provocato
di Andrea TAFURO
3 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Gennaio 2023, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 10:37

Assolto perché provocato. Un 61enne di Monteroni, D.T., le sue iniziali, è stato scagionato dall'accusa di diffamazione a mezzo stampa per aver dato del fascista di m. su Facebook all'ex consigliere comunale di Trieste, Fabio Tuaich, in risposta a un post nel quale il politico aveva denigrato le donne vittime di violenza, asserendo: Il femminicidio è una invenzione della sinistra.

Cosa è successo

I fatti risalgono al 20 ottobre 2017, quando il consigliere era un esponente politico della Lega Nord.

E dal battibecco con parole per nulla concilianti, ne scaturì la denuncia querela presentata in procura nei confronti del salentino e di altri 4 soggetti, che nei loro commenti facebook replicarono alla frase di Tuaich. L'assoluzione del 61enne leccese, difeso dall'avvocato Michele Reale, è arrivata nei giorni scorsi con sentenza del giudice della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, Domenico Greco, che ha ritenuto che l'uomo fosse stato provocato e la provocazione ai sensi dell'articolo 599 del codice penale, è causa di non punibilità per questo tipo di reato (non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti riferiti alla diffamazione nello stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso).

A indirizzare la decisione del giudice, molto probabilmente, potrebbero essere state anche le argomentazioni avanzate dall'avvocato Reale a difesa del suo assistito. Il legale infatti, oltre a ritenere esistente nello scambio di messaggi social la provocazione con riferimento alla frase di Tuaich, considerata offensiva verso una pluralità di soggetti, ha inteso dimostrare anche come il politico, ex del Carroccio, non fosse nuovo a dichiarazioni o episodi analoghi, comparsi e discussi sui social o pubblicati su alcune testate nazionali.

ScriIn particolare, nel settembre 2022, la notizia della condanna dell'ex consigliere del Comune di Trieste ed ex pugile, nonché esponente del movimento dei portuali di Trieste, a 2 anni di reclusione senza beneficio della pena sospesa per diffamazione, a seguito pare della pubblicazione di un post su VKontakt, social network molto usato in Russia, su un caso di aggressione omofoba avvenuto nel capoluogo regionale del Friuli Venezia Giulia. In altri episodi ricostruiti nella tesi difensiva del legale del 61enne leccese, Tuaich intervistato sull'appellativo fascista avrebbe replicato «non provo niente di particolare se la gente mi chiama così», mentre sul cambio nome della sala matrimoni del comune di Trieste, avrebbe ironizzato in consiglio definendola «sala matrimoni e culimoni». Dal dibattimento in aula, in cui sono state analizzate tutte le argomentazioni della difesa ma anche le tesi della procura e della presunta vittima, il giudice ha deciso per l'assoluzione del 61enne di Monteroni. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA