Clima rovente a Salve dopo un’esternazione del vicesindaco Giovanni Lecci il quale, durante il consiglio comunale del 29 novembre, avrebbe sussurrato al segretario una frase contenente le parole: ”M’ha rutti li cucgghiuni”. Il fatto è avvenuto durante l’intervento della consigliera di opposizione, Simona Conte. In aula, il consigliere d’opposizione Matteo Pepe, interrompendo l’intervento della collega Conte, ha portato al microfono la frase pronunciata dal Lecci sottolineando la mancanza di rispetto nei confronti della collega.
Cosa è successo
«Mi sembra ovvio che lo sfogo non fosse rivolto né alla consigliera né a nessun’altra persona presente dell’assise» ha affermato il vice sindaco Lecci con delega all’assessorato all’Urbanistica e ai Lavori pubblici annunciando la denuncia. «Avevo ricevuto l’ennesima chiamata da parte di una persona che mi assilla da tempo e siccome questo signore è amico della segretaria ho esternato la mia contrarietà a quell’insistenza. Né più né meno. Le circostanze, peraltro, sono state confermate dalla stessa segretaria ben due volte in sede di consiglio».
Giovanni Lecci ha annunciato l’intenzione di procedere per le vie legali contro il consigliere Pepe. «Ho 90 giorni per decidere se denunciarlo per diffamazione perché ha strumentalizzato la situazione creando un caso che non esiste. Peraltro non aveva alcun diritto di origliare le mie parole e leggermi il labiale solo al fine di fare un intervento sensazionalistico. Io torno a fare il mio lavoro e a pensare alla comunità».
Ma la frase pronunciata dal vice sindaco ha sollevato un coro di indignazione anche sui social.
Il sindaco
«Sono fortemente amareggiato per la strumentalizzazione inutile che è stata fatta.
Sui social, intanto, si sono create due fazioni che evocano lo spirito della campagna elettorale. Il comune di Salve, infatti, il prossimo anno sarà chiamato al rinnovo dell’amministrazione comunale. Sono passati cinque anni dall’elezione del sindaco Villanova. Ai tempi, nella sua squadra c’era anche il consigliere Pepe poi passato all’opposizione.