Mafia, droga e attentati, blitz antimafia dei carabinieri: 37 arresti/I nomi degli indagati

Mafia, droga e attentati, blitz antimafia dei carabinieri: 37 arresti/I nomi degli indagati
Mafia, droga e attentati, blitz antimafia dei carabinieri: 37 arresti/I nomi degli indagati
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Lunedì 6 Novembre 2023, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 12:44

I Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce - a conclusione di complesse indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo - hanno eseguito in mattinata un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di decine di indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, danneggiamento a seguito di incendi, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Sono stati eseguiti 37 arresti (28 in carcere, 9 ai domiciliari) a Lecce, Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo, Novoli, Monteroni. Le indagini avrebbero documentato l’operatività sul territorio di gruppi criminali facenti capo al clan Tornese-Politi di Monteroni.

 

Ecco i nomi degli indagati: 28 in carcere, 9 ai domiciliari, 3 in stato di libertà

  • Fernando Nocera, 68 anni, di Foggia ma residente a Lecce, detto lo zio
  • Evelina Nocera, 70 anni, di Lizzano ma domiciliata a Lecce
  • Mirko Attanasio, 29 anni, di Carmiano, detto scarpuzza
  • Caterina Bisconti, 42 anni, di Carmiano
  • Amalia Cadavero, 37 anni, calabrese residente a Veglie
  • Valentino Cadavero, 35 anni, calabrese residente a Veglie
  • Andrea Carogiuli, 47 anni, di Carmiano
  • Luca Carogiulo, 26 anni, di Carmiano, detto Sughetto
  • Giorgio Centonze, 43 anni, di Carmiano
  • Gianluca Cirfeta, 47 anni, di Veglie, detto Gianni bianca
  • Stefano Ciurlia, 54 anni, di Carmiano ma residente a Lecce
  • Daiana Stefania Coppola, 22 anni, di Magliano
  • Simone Coppola, detto "Simonetta", 22 anni, di Carmiano
  • Stefano Coppola, 44 anni, di Magliano
  • Giuliana Cuna, 49 anni, di Monteroni
  • Antonio D'agostino, 51 anni, di Camiano ma residente a Monteroni, detto "Tony" e "Caramella"
  • Alessio De Mitri, 32 anni, di Carmiano ma residente a Copertino
  • Damiano De Pascalis, 56 anni, di Magliano
  • Fabio Feliconi, 33 anni, di Lecce
  • Marcello Fella, 63 anni, di Carmiano
  • Vito Giancane, 34 anni, di Monteroni
  • Cosima Lupo, 46 anni, di Copertino ma residente a Veglie
  • Alberto Maldarella, 48 anni, di San Pietro Vernotico ma residente a Novoli
  • Marco Matino, 50 anni, di Leverano, detto Mattone
  • Pierpaolo Panarese, 40 anni, di Lecce
  • Fabrizio Panzanaro, 53 anni, di Veglie
  • Giovanni Perrone, 56 anni, di Monteroni, detto Terremoto
  • Salvatore Perrone, 57 anni, di Trepuzzi, detto Friculino
  • Antonio Pezzuto, 42 anni, di San Pietro Vernotico ma residente a Carmiano, detto Mendularu
  • Andrea Podo, 46 anni, di Monteroni ma residente a Lecce
  • Antonio Rampino, 27 anni, di Trepuzzi
  • Giovanni Saponaro, 55 anni, di Veglie
  • Maicol Screti, 27 anni, di Trepuzzi
  • Alessandro Simmini, 52 anni, di Guagnano
  • Raffaele Sperti, 44 anni, di Carmiano
  • Cristian Stella, 28 anni, di Lecce
  • Gabriele Tarantino, 44 anni, domiciliato a Monteroni
  • Daniele Vitale, 39 anni, di Novoli
  • Antonio Ezio Vitale, 64 anni, di Novoli, detto Saracino
  • Giammarco Zecca, 22 anni, di Leverano, detto Baida

Il comando del presunto clan mafioso - nonostante fosse agli arresti domiciliari - era detenuto da Fernando Nocera di 68 anni.

Sarebbe stato lui, secondo l'inchiesta, a fornire ordini di compiere atti intimidatori e controllare il traffico di sostanze stupefacente.

Le indagini dal 2020: droga e intimidazioni

L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Campi Salentina e coordinata dalla D.D.A. di Lecce, ha avuto inizio nel mese di dicembre 2020 ed è durata sino al giugno 2023.
Si è compreso che gli indagati facevano parte di una consorteria mafiosa che, nonostante fosse in regime restrittivo degli arresti domiciliari, presumibilmente ha ordito le trame del controllo del territorio attraverso azioni spartane con attentati dinamitardi ed incendiari ai fini estorsivi nonché attività di traffico di droga per mezzo di un’articolata e ben strutturata associazione criminale.

Attentati incendiari contro i negozi: 26 gli episodi

Durante le indagini sono stati acquisiti elementi investigativi di riscontro in ordine a 26 episodi incendiari e dinamitardi nei confronti di esercizi commerciali, autovetture, cantieri, aziende agricole ed immobili. Vi sono stati anche danneggiamenti mediante colpi d’arma da fuoco in danno di abitazioni e l’esplosione di ordigni ad alto potenziale micidiale, di fattura artigianale, fatti deflagrare all’esterno di alcune strutture ricettive.

Attraverso tali fatti criminali, verosimilmente gli odierni indagati si sono imposti sul territorio determinando una condizione di assoggettamento e omertà dei cittadini tanto che, in alcuni casi, non sono state nemmeno presentate denunce. Vi sono state anche presunte estorsioni in danno di alcuni imprenditori locali operanti in diversi settori merceologici, attuate mediante l’incendio di ben 5 mezzi in danno di una società salentina operante nel settore pubblicitario, mentre ad una ditta edile sono stati bruciati diversi escavatori con danni per centinaia di migliaia di euro.

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Arresti e sequestri

I riscontri investigativi sono stati suffragati da ben 20 arresti in flagranza di reato, 25 segnalazioni alla Prefettura per uso personale di sostanza stupefacente, il sequestro di oltre 30 chili di marijuana, 2 chili di cocaina, 1.5 chili di hashish e di una coltivazione illegale di cannabis indica, costituita da circa 800 piante, che è stata individuata nell’area rurale di Novoli, armi clandestine e fucili. Sono stati sequestrati anche 20.000 euro circa quale probabile provento dell’attività illecita.

Penna modificata per sparare

Una penna biro è stata modificata e all’interno è stato realizzato un meccanismo tale da renderla pari ad un’arma comune da sparo.

Gli esiti dell’attività investigativa hanno così consentito di definire l’organigramma del sodalizio, il perimetro geografico di influenza, le attività illecite svolte, il ruolo dei sodali, le dinamiche interne ed esterne e, in generale, di delineare tutti i connotati tipici delle associazioni mafiose.

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