La droga dall'Albania a Firenze passava per Castro: l'indagine sullo spaccio internazionale

La droga dall'Albania a Firenze passava per Castro: l'indagine sullo spaccio internazionale
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 19:51

La costa di Castro (in provincia di Lecce) crocevia per la droga in arrivo dall’Albania e destinata a Firenze. L’approdo in Salento è emerso all’esito delle indagini sul traffico internazionale di stupefacenti, condotta dai carabinieri di Borgo San Lorenzo (in Toscana) e da altri organismi investigativi, italiani ed europei, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. E tra gli 83 indagati, di cui 70 destinatari della custodia cautelare in carcere, anche un albanese di 30 anni residente a Scorrano. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce. I militari a seguito del mandato emesso dal Gip del Tribunale di Firenze, hanno raggiunto l’abitazione del 30enne, e dopo un attento controllo ha scovato l’uomo nascosto in una botola ricavata in cucina. Nel corso della perquisizione il 30enne albanese è stato trovato in possesso di circa 50 grammi di sostanza verosimilmente stupefacente del tipo hashish.

L'indagine

L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, dai carabinieri con la collaborazione di Eurojust, oltre quella di Europol, di Interpol e della procura speciale anticorruzione e criminalità Organizzata di Tirana (Spak), ha consentito di svelare un vasto traffico di stupefacenti (cocaina, eroina, Mdma, hashish e marijuana) introdotti in Italia dall’Albania (attraverso le coste leccesi di Castro) o dall’Olanda, per poi essere in parte smerciati nella provincia di Firenze e in parte dirottati su altre “piazze” del territorio italiano o in Germania.

L’attività investigativa ha permesso inoltre di individuare 4 diverse strutture criminali che a tal fine cooperavano tra loro, composte da cittadini italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania, e due in Toscana, oltre a basi operative e logistiche, depositi per lo stoccaggio (a Firenze) e un’officina meccanica a Bologna dove sarebbero stati modificati i veicoli destinati al trasporto della droga. Infine, è stato disarticolato un gruppo di “pusher”, che smerciava gli stupefacenti al dettaglio nel Mugello e nell’intero territorio metropolitano fiorentino. Complessivamente sono state indagate 28 persone per associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altre 68 per trasporto o vendita delle medesime sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità).

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