Mezzogiorno, bene il primo semestre per i distretti industriali: export fa +5,3%

Mezzogiorno, bene il primo semestre per i distretti industriali: export fa +5,3%
Mezzogiorno, bene il primo semestre per i distretti industriali: ​export fa +5,3%
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Martedì 14 Novembre 2023, 17:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 21:43

Nel primo semestre del 2023 l'export dei distretti industriali del Mezzogiorno fa segnare un tendenziale + 5,3%. Un risultato superiore alla media nazionale che si attesta su un +2,3%. È il dato che emerge dal monitoraggio realizzato dalla direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Diciotto distretti dei ventotto monitorati hanno avuto una crescita delle esportazioni nel periodo esaminato.

Tra le regioni del Mezzogiorno con distretti industriali (Campania, Puglia, Abruzzo, Sicilia, Sardegna e Basilicata), solo la Puglia ha mostrato esportazioni in calo rispetto al primo semestre 2022 (-4,6%), mentre la Basilicata ha mostrato una sostanziale stabilità (-0,5%). Tra le filiere distrettuali del Mezzogiorno meglio performanti spicca l'agro-alimentare: +231 milioni di euro (+ 8,2%).

Spicca per performance positiva il pomodoro di Pachino (+34%, pari a +25 milioni di euro) con un aumento dell'export verso tutti i principali mercati, primo fra tutti la Germania. Segue il lattiero-caseario sardo (+31,1%), che ha incrementato notevolmente l'export (+18 milioni di euro), grazie al balzo delle vendite negli Stati Uniti che assorbono il 75% delle esportazioni.

Crescono le esportazioni

Crescita a doppia cifra anche per le esportazioni di ortofrutta e conserve del Foggiano (+30,3%), olio e pasta del barese (+21,3%), caffè e confetterie del Napoletano (+19%), conserve di Nocera (+16,3%), mozzarella di bufala campana (+13,4%), pasta di Fara (+12,8%) e l'alimentare napoletano (+10,6%). Incrementi più contenuti per i vini di Montepulciano d'Abruzzo (+8,6%), per l'alimentare di Avellino (+7,5%) e l'agricoltura della Piana del Sele (+2,7%). Nel primo semestre 2023 risultato positivo per il sistema moda del Mezzogiorno, +10,1% rispetto al primo semestre 2022. In particolare spiccano gli aumenti dell'abbigliamento sud abruzzese (+86,2%, pari a 13 milioni di euro) grazie anche ai recenti investimenti da parte di importanti griffe nel territorio e dell'abbigliamento del Napoletano (+23%, pari a 40 milioni di euro). In calo invece, le calzature di Casarano (-3,4%), l'abbigliamento del Barese (-4,1%), le calzature del nord barese (-5,1%) e la calzetteria-abbigliamento del Salento (-14,1%); la performance più negativa è della concia di Solofra (-22,4%), a causa del forte calo delle vendite in Corea del Sud, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Slovacchia, Romania, Slovenia e Ungheria.

I paesi in cui l'export dei distretti del Mezzogiorno ha registrato la crescita maggiore in valore sono il Regno Unito (+56 milioni di euro), la Francia (+50 milioni), i Paesi Bassi (+36 milioni) e la Spagna (+31 milioni). Si rileva, invece, un calo delle vendite in Algeria (-82 milioni di euro), Tunisia (-60 milioni), Cina ( -15 milioni) e India ( -12 milioni). «Il nostro gruppo - afferma Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo - affianca quotidianamente le imprese del Mezzogiorno. Una visione strategica che impatta anche i distretti industriali, con riflessi positivi sull'economia meridionale. Ne è prova anche il netto miglioramento dell'export del Mezzogiorno, che registra un incremento di oltre il 5%, trainato dal settore alimentare di Campania e Sicilia».

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