Squilibrio nei conti del Comune: «Scioglimento del Consiglio». Manovra entro la fine del mese

Squilibrio nei conti del Comune: «Scioglimento del Consiglio». Manovra entro la fine del mese
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 17 Luglio 2019, 08:29
Il Comune di Brindisi si trova in ipotesi di squilibrio di bilancio. E se non riuscirà a riportare i conti in pari entro il 31 luglio si rischia lo scioglimento del consiglio comunale. A certificarlo è il dirigente del settore Servizi finanziari di palazzo di città Simone Simeone, che scrive tra gli altri al sindaco, al segretario generale ed a tutti i dirigenti per segnalare lo stato preoccupante dei conti del Comune.

La causa dello squilibrio di bilancio è sempre la stessa, come confermato dallo stesso dirigente dei Servizi finanziari: spese maggiori rispetto alle entrate. «Ad aggravare la situazione - prosegue il dirigente - si segnala che stanno pervenendo all'ufficio ragioneria proposte di riconoscimento di debiti fuori bilancio prive di copertura di spesa e quindi è necessario prevedere maggiori stanziamenti».
In una situazione di squilibrio finanziario come quella in cui si trova l'ente locale brindisino, la legge prevede che si provveda ad approvare entro il 31 luglio tutte le misure necessarie a ripristinare il pareggio di bilancio, oltre all'adeguamento del fondo crediti di dubbia esigibilità. E per ripianare i conti, in assenza di avanzo di amministrazione non vincolato, è possibile agire solo in due modi: ridurre le spese e aumentare le entrate.
Il disavanzo, spiega il dirigente del settore Servizi finanziari, può essere quindi ripianato utilizzando, per l'anno in corso e per i due successivi, le economie di spesa e tutte le entrate, eccezion fatta per quelle provenienti da prestiti e per quelle con specifico vincolo di destinazione. Dunque, tra le altre, anche le risorse provenienti dall'alienazione di beni comunali.

L'altra leva per aumentare le entrate è quella più dolorosa: l'aumento delle tasse e del costo dei servizi a domanda individuale. «In ordine all'incremento delle tariffe - scrive il dirigente - si sottolinea l'importanza di questa ipotesi con particolare riferimento all'incremento delle tariffe dei servizi a domanda individuale, alle tariffe Tari, ed alla eliminazione della fascia di esenzione prevista per l'addizionale comunale». E proprio rispetto alla tassa sui rifiuti, il dirigente sottolinea come sia obbligatoria la totale copertura dei costi per la gestione del ciclo dei rifiuti e, dunque, sia necessaria la «riformulazione e approvazione del piano finanziario», anche alla luce di possibili motivi di annullamento eccepiti in «ricorsi al Tar già agli atti dell'ente».

In particolare rispetto al trasporto scolastico, il dirigente sottolinea come questo, pur essendo un servizio pubblico, non possa essere considerato tra quelli a domanda individuale, rendendosi invece necessaria la completa copertura dei costi del servizio attraverso il pagamento da parte degli utenti.
Alla luce di queste considerazioni, il dirigente del settore Servizi finanziari annuncia che è in fase di redazione una variazione al bilancio di previsione 2019-2021 «mirata al recupero di tale possibile squilibrio, motivo per il quale - annuncia Simeone - non si potrà esprimere parere favorevole per gli atti di impegno che non siano riferiti a spese obbligatorie per legge».

In conclusione, il dirigente ricorda che la norma prevede, nel caso di mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio dei conti pubblici, lo stesso iter della mancata approvazione del bilancio preventivo, dunque l'avvio delle procedure per lo scioglimento del consiglio comunale.
«Lo avevamo annunciato - commenta il capogruppo di Fratelli d'Italia Massimiliano Oggiano - ed ora lo squilibrio dei conti è stato certificato. Ripristinare il pareggio avrà un costo: bisognerà tagliare le spese, quindi i servizi, e rivedere le tariffe dei servizi a domanda individuale come mensa ed asili nido. E anche la tariffa Tari».
Una situazione difficile, ha ammesso ieri in consiglio comunale il sindaco Riccardo Rossi. «Dopo aver tagliato oltre sei milioni di euro nel 2019, nel 2020 dovremo riequilibrare altri sei o sette milioni, quindi le scelte saranno inevitabilmente dolorose».
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