Pronvicia, passa il bilancio di previsione 2024-26 con i voti del centrodestra. Il presidente li ringrazia, il Pd lo attacca

Una seduta del consiglio provinciale
Una seduta del consiglio provinciale
di Paola CASELLA
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Venerdì 15 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:14

È stato approvato ieri all’unanimità dal consiglio provinciale, in via definitiva, il bilancio di previsione per il biennio 2024 – 2026. Alla seduta hanno partecipato il presidente della Provincia e sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ed i consiglieri di centrodestra Michele Franzoso, Vito Antonio Punzi, Vita Massaro ed il consigliere di centrosinistra Paolo Lepore.

L'ultima seduta

«Al termine dell’incontro - si legge in una nota inviata dalla Provincia - il presidente ha nuovamente ringraziato i presenti per il lavoro svolto nell’ultimo biennio lavorando sempre al fianco dell’Amministrazione per il bene comune del territorio provinciale». La seduta del consiglio di ieri è stata l’ultima. Infatti, domenica 17 si terranno le elezioni per il prossimo consiglio in carica dal 2024 al 2026. Il seggio elettorale avrà sede in via Anfiteatro n. 4 e sarà aperto dalle 8 alle 20. «L’elettorato attivo - prosegue la nota - è composto dai consiglieri e dai sindaci dei Comuni della Provincia di Taranto. Il numero complessivo provvisorio degli aventi diritto al voto e dei candidabili alla carica di consigliere provinciale è pari a 478. Le liste dei candidati alla carica di Consigliere sono le seguenti: - Terra Jonica 2050 - Comunità Ionica - Fratelli D’Italia - Forza Italia».
La notizia dell’approvazione del bilancio con il voto favore dei tre consiglieri di centrodestra ha suscitato l’immediata reazione del consigliere del presidente della Regione Cosimo Borraccino: «Melucci ogni giorno assesta un colpo alla dignità politica di questa città. Oggi, e non è la prima volta, con grande disinvoltura, il bilancio che è l’atto più importante di un ente, alla Provincia di Taranto, viene votato con i voti dei consiglieri di Forza Italia. Mi chiedo a questo punto se il coordinatore Mauro D’Attis, che è pure dirigente nazionale di Forza Italia, non abbia nulla da dire rispetto a questa reiterata azione di sostegno del suo partito, una forza del centrodestra, ad un uomo eletto con i voti della sinistra, prima come sindaco e poi come presidente della Provincia. Queste azioni che hanno una regia politica molto chiara tendono a far disinnamorare ancor di più la gente della politica». 
Riferendosi alle forze classiche del centrodestra, il consigliere ha aggiunto: «Nella migliore delle ipotesi, si assentano al momento del voto, come accaduto la prima volta sul bilancio al Comune di Taranto con Fratelli d’Italia, sino alla vergognosa duplice scelta di consiglieri di Forza Italia di appoggiare Melucci alla Provincia nelle due votazioni sul bilancio». Secondo Borraccino, però, anche nel centrodestra non sono tutti uguali: «Prendiamo atto, invece, che nel centrodestra le forze minori, quelle che non hanno rappresentanti istituzionali al momento, nel comune e nella provincia, rappresentano un baluardo di linearità contro questo degrado politico a favore di un’idea della politica coerente». 
E poi le conclusioni: «Tutto oramai da mesi assomiglia ad un mercimonio di potere. Con i poteri forti, quelli economici e non solo, che stanno mettendo le mani sulla città». Immediato anche il commento del Pd: «Melucci riesce ad approvare in via definitiva bilancio previsionale della Provincia “all’unanimità”, di fatto con i voti del centrodestra e del consigliere Lepore, presente insieme a Punzi, Franzoso e Massaro, in seconda convocazione, con 4 consiglieri su 12. Dopo l’ingresso di Abbate nella maggioranza dell’Amministrazione comunale di Taranto, Melucci utilizza la Provincia per mostrare tutta la sua “coerenza”, quella di un personaggio che rimane ancorato alla poltrona di presidente, grazie ai suoi legami con il centrodestra.

Un trasformismo reso necessario dall’obiettivo irrinunciabile di mantenere il proprio ruolo». 

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