Parco delle Dune, l'ira di Lavarra:
«La Provincia non può sfilarsi»

Enzo Lavarra
Enzo Lavarra
di Danilo Santoro
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- Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 12:29
OSTUNI - Ha sempre preferito il lavoro quotidiano e costante alle polemiche. Ha oltrepassato i problemi aprendo nuovi fronti di sviluppo per quella considerata da tutti come un’eccellenza. Incontri di carattere anche internazionale, tavoli tecnici per il piano regolatore dell'osai naturale, consolidamento della rete tra gli operatori della riserva: mentre la politica discuteva sul versamento delle quote consortile, il presidente del parco “Dune Costiere” Enzo Lavarra, ha voluto, sempre in silenzio, continuare la sua missione.
Il passo indietro annunciato dalla Provincia di Brindisi, con le dichiarazioni del presidente Maurizio Bruno, ha però creato non poco allarme, anche nella massima figura di riferimento del parco, che già nei mesi scorsi aveva sollevato il problema, attraverso istanze, con note protocollate in maniera formale, agli uffici della Provincia. A questi si erano giunti anche alcuni incontri, dove era stata richiesta, da parte dell’ Ente parco, il pagamento della quota consortile, di 30 mila euro. Una decisione, quest’ultima, scaturita dall’assemblea del 29 aprile del 2014. Qui i comuni di Ostuni e Fasano e la Provincia di Brindisi avevano deliberato ed approvato la ripartizione del consorzio di gestione in tre quote paritarie, del 33,3%. Ogni ente consorziato avrebbe dovuto inserire nel proprio bilancio annuale di previsione la somma per le attività ordinarie. Canone per il 2015 già messo nell’esercizio finanziario dall’ amministrazione della Città bianca, e assicurato per i prossimi mesi dal comune di Fasano. Il braccio di ferro così, è esclusivamente con la Provincia di Brindisi. «Spiace dover constatare a cause delle ristrettezze finanziare che la Provincia intendere recedere. E’ doveroso osservare che anche i comuni di Ostuni e Fasano, che “navigando“ nelle stesse ristrettezze - dichiara Enzo Lavarra- hanno confermato la loro partecipazione senza esitazione, rifiutando in radice l’idea che del parco ci si potesse occupare alla stregua di un ramo secco o del solito carrozzone assistito. Nonostante le difficoltà economiche le due amministrazioni manterranno gli impegni derivanti dallo statuto». Il presidente lancia forse l’ultimo appello, prima di valutare la possibilità di adire alle vie legali contro la provincia di Brindisi. «Spero in un’ ulteriore verifica da parte del presidente e dell’intero consiglio provinciale, perché il parco costituisce un’eccellenza, e nel 2016 questo rango è destinato ad aumentare notevolmente. Mi riservo di riportare – sottolinea Lavarra- l’esito di questa ultima verifica all’esame della giunta del parco e dall’assemblea del consorzio per eventuali decisioni». Ma intanto da valutare anche le possibilità che tecnicamente la provincia di Brindisi possa uscire dalla gestione della riserva.
Quello delle Dune Costiere infatti è un consorzio, denominato di “funzione”, derivante da una legge regionale, che impone la presenza anche dell’ente Provincia e delle due amministrazioni comunali, in cui ricade il perimetro del parco. Sul futuro della presenza nella riserva e sui tagli alla Provincie, ragione nel caso specifico dei contrasti, il già Europarlamentare Enzo Lavarra sottolinea un aspetto. «La riforma è un’ obbrobrio. Ormai sono gusci vuoti, burocratici, svuotati delle proprie funzioni».

 
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