Il ristorante: «No bambini e cani». Sui social è bufera, ma i proprietari si difendono: «Non abbiamo spazi adeguati»

Il ristorante: «No bambini e cani». Sui social è bufera, ma i proprietari si difendono: «Non abbiamo spazi adeguati»
di Andrea ZACCARIA
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Lunedì 21 Agosto 2023, 09:00

"Accesso solo per bambini al di sopra dei sei anni. Non ammessi i cani". Sono due delle cinque regole da seguire comparse sul sito del ristorante "Osteria del Tempo Perso" di Ostuni, in Via Gaetano Tanzarella Vitale 47. Un "decalogo" rivolto ai clienti prima della prenotazione. Indicazioni, per motivi logistici, che riguardano non solo chi può accedere, ma anche il tempo a disposizione per cenare, due ore si legge per esattezza. Così è montata la polemica. Una bufera sui social. Nel mirino il noto ristorante del centro storico della Città Bianca, anche se, ad onor di cronaca, non è l'unico ad aver adottato questi criteri. I proprietari a distanza di alcune ore, intervengono per chiarire la scelta da cui scaturisce la pubblicazione del "decalogo".

La difesa del ristorante

«È la prima volta che la mia famiglia, in qualità del nome "Osteria del Tempo Perso" deve difendersi da questi leoni da tastiera - si legge nel comunicato - è facile parlare e puntare il dito. Siamo sempre pronti a giudicare quando si tratta di affidare le parole ad una sterile tastiera. Quarant'anni di onorato lavoro la dice lunga». Lo staff del ristorante ha così replicato spiegando e raccontando episodi accaduti che li hanno costretti a prendere una posizione.
«Una sera - scrivono - dopo aver preso delle prenotazioni ci siamo ritrovati ad accogliere nel ristorante tre cani di grossa taglia. Chi conosce il nostro ristorante sa che abbiamo delle sale piccole che accolgono pochi ospiti. I tre tavoli in questione hanno chiesto le tre ciotole d'acqua per cani. Fin qui può andare bene, ma i due cani maschi hanno iniziato ad abbaiarsi, non potevamo sapere che erano maschi. La scena si è verificata dinanzi ad una coppia con un bambino che hanno dovuto lasciare il ristorante per paura. Per non parlare di chi è allergico al pelo del cane. Dobbiamo cercare di accontentare tutti».
Sui l'accesso ai bambini dai sei anni in su aggiungono: «Ci sono prenotazioni di cui non conosciamo i componenti e ci ritroviamo con le sale piene di passeggini. Tra pianti e anche cambio di pannolini sul tavolo. Abbiamo voluto difenderci con queste regole per non sembrare maleducati». Tra le regole comparse sul sito dell'Osteria del Tempo Perso si legge anche l'obbligo di almeno due portate. «Ci dispiace ma non possiamo lavorare con tavoli da 4 persone che prendono una bottiglia d'acqua e due pietanze che se le dividono, in più occupano il posto per tutta la serata. È capitato spesso, soprattutto in estate». Sul tempo stabilito per la consumazione di massimo due ore spiegano: «Il tempo per poter consumare il pasto è stabilito per due ore, ma vi assicuro che è stato solo scritto (e forse abbiamo sbagliato). Le ordinazioni e la consumazione tra una portata e l'altra, a volte, hanno sfiorato le quattro ore - continua il comunicato- e quando queste ore combaciano con la chiusura della cucina e l'orario di lavoro del cameriere, vi assicuro che non è facile. I nostri collaboratori hanno degli orari non sono schiavi»:
«La quinta "regola" riguarda la prenotazione, il tavolo rimane prenotato fino ad un massimo di 15 minuti dalla chiamata, dopo non più. «Si sono verificati episodi - conclude la nota a firma dello staff del ristorante - di persone che si sono presentate con molto ritardo o, a volte, non si sono neanche visti.

Ci sono ristorante che pretendono anche il numero della carta di credito».

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