Litiga con l'amichetta, undicenne in lacrime chiama il 112

Litiga con l'amichetta, undicenne in lacrime chiama il 112
di Michele IURLANO
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Sabato 7 Settembre 2019, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 10:02
Una volta, si chiamava il telefono azzurro, amico dei bambini e, negli anni '80, spauracchio di genitori violenti o amici prepotenti. Oggi, al netto di una società profondamente mutata da tecnologia e social, c'è chi preferisce chiamare i carabinieri, come la bambina che, ieri mattina, dopo essere stata vittima di una serie di insulti da parte di una coetanea, pure lei minore, ha telefonato al 112 per chiedere aiuto.

Storia da Libro Cuore a San Vito dei Normanni, dove la piccola protagonista di questa strana vicenda ha riposto proprio nei carabinieri tutta la sua fiducia. Digitando il numero d'emergenza, la bambina ha contattato la centrale operativa dei carabinieri della compagnia di San Vito, parlando con l'operatore di turno. Che non ha certo sottovalutato la chiamata: la bimba era in lacrime e ha confidato al carabiniere amico la serie di improperi ricevuti da una coetanea. Tutta una serie di insulti, secondo il racconto, che avrebbero turbato e mortificato la ragazzina fino, appunto, a farla piangere e, quindi, convincerla a chiedere l'aiuto dei militari. L'appello della bambina non è ovviamente caduto nel vuoto. Piuttosto che cassare la richiesta d'aiuto come una sciocchezza, gli uomini dell'Arma hanno voluto vederci chiaro.

Gli investigatori hanno prima localizzato la posizione della bambina, con l'operatore che ha quindi inviato sul poto una pattuglia della locale stazione proprio per verificare nella sua interezza la situazione raccontata in lacrime nel corso della telefonata. Quindi, i carabinieri, giunti sul posto, hanno contattato la madre della minore per approfondire l'accaduto. Un confronto sincero, che ha chiarito alcuni punti della vicenda.

L'episodio di ieri mattina, evidentemente capace di turbare la ragazzina, non era sconosciuto alla madre della bimba che, anzi, ha spiegato ai militari di essere già a conoscenza della situazione. Pur sminuendo l'accaduto, si sarebbe trattato di un normale litigio scaturito tra le due ragazzine, la signora ha ringraziato i carabinieri per l'attenzione e la sensibilità mostrata tranquillizzandoli per altro sulla volontà di risolvere la situazione.
I genitori delle due bambine si incontreranno per capire cosa realmente accaduto e, soprattutto, cercare di evitare che il tutto possa ripetersi in futuro. A margine, giusto sottolineare il ruolo avuto dai carabinieri in questa strana vicenda.

Non solo inflessibili tutori della legge pronti a reprimere i reati dei grandi, ma anche, così deve averli visti la coraggiosa bambina pronta a telefonare al 112, angeli custodi cui chiedere aiuto nel momento del bisogno. Figure importanti, i militari, anche in un contesto sociale che vede l'Arma particolarmente presente, a suon di incontri specifici e apprezzati, all'interno delle scuole di qualsiasi grado. Una volta, appunto, c'era il telefono azzurro. Erano gli anni '80 e di acqua, sotto i ponti, ne è passata parecchia. Oggi, ci sono i carabinieri, visti dai bambini come icona di giustizia e simbolo di legalità.
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