Lavoro, segnali di ripresa: a Brindisi previste 6.500 assunzioni in tre mesi

Lavoro, segnali di ripresa: a Brindisi previste 6.500 assunzioni in tre mesi
di Antonio SOLAZZO
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Venerdì 18 Marzo 2022, 05:00

Sono previste 2.090 nuove entrate occupazionali nella provincia di Brindisi nel mese di marzo e 6.540 nel trimestre marzo-maggio. È questo il quadro tracciato dal progetto Excelsior-Sistema informativo per l’occupazione e la formazione, di Unioncamere, reso noto dalla Camera di Commercio di Brindisi, sulle previsioni occupazionali nelle mensilità stabilite: Brindisi, ma in generale tutta la Puglia, fa registrare un boom rispetto al 2021 quando, negli stessi periodi osservati, i dati erano completamente diversi (quest’anno +1.200 a marzo, +3.290 tra marzo e maggio). Nella regione le entrate sono 18.600, mentre in tutta Italia circa 359.000.
Il Sistema informativo Excelsior effettua rilevazioni mensili e dal 2017 ha innovato la sua organizzazione e il suo metodo per fornire con efficienza indicazioni a supporto delle politiche del lavoro: vengono realizzate delle indagini mensili sulle imprese adottando una tecnica di rilevazione Cawi (Computer assisted web interviewing) e somministrando un questionario che si incentri sui profili professionali e sui livelli di istruzione che le imprese richiedono. Grazie a queste analisi, inoltre, è possibile capire nel dettaglio come leggere i numeri per analizzare la situazione dell’ambiente.

Le cifre e i settori

Spicca, per esempio, il numero dei contratti a termine (84% a tempo determinato o con durata predefinita), troppo alto rispetto al 16% degli indeterminati e che quindi testimonia ulteriormente la precarietà di molti posti di lavoro in un periodo di forte crisi come questo.
Il settore più interessato è quello dei servizi (70%) e, per il 78%, le entrate si concentrano sulle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 22% è la quota dei giovani con meno di 30 anni, mentre il 10% è la soglia dei laureati (38% diploma, 32% nessun titolo di studio invece); il 12% delle imprese prevede assunzioni e il 78% richiede esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Per quanto riguarda le entrate previste per il tipo di profilo, la provincia di Brindisi mostra una quota inferiore rispetto alla media nazionale sulla percentuale relativa a dirigenti, specialisti e tecnici (16% contro il 21% italiano): la maggioranza è data da professioni commerciali e dei servizi (33%) e da operai specializzati (30%), mentre il 15% riguarda profili generici. Le imprese quindi cercano diverse professioni, a partire da dirigenti fino ad arrivare a operai e impiegati (che però ricoprono una bassa percentuale con il 5,5% che, in valore assoluto, corrisponde circa a 120 unità). La principale area di inserimento è quella della produzione dei beni (51%), mentre segue l’ambito delle tecniche e della progettazione (19%), quello commerciale (15%) e della logistica, presente in circa duecento unità suddivise tra trasporti e movimentazione interna delle merci.
Le tendenze settoriali in provincia, invece, si concentrano sul ramo dell’industria (manifatturiera e delle costruzioni) e su quello dei servizi (commercio, alloggio e ristorazione, turistici, alle imprese e alle persone) e coinvolgono prettamente la classe dimensionale 1-49 dipendenti. Pur non trattandosi di assunzioni definitive (nella maggior parte dei casi), si tratta sempre di una previsione occupazionale incoraggiante per tutto il territorio che prova così a generare nuovi posti di lavoro, invertendo un trend negativo che da sempre caratterizza Brindisi nel settore degli impieghi attivi.<QA0>
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