Quantomeno avrebbe saputo di quell’incendio doloso e a suo modo vi avrebbe partecipato. Purtroppo ci scappò il morto. Il 32enne Domenico Gullace, di Gioia Tauro (Reggio Calabria), è stato condannato a un anno e mezzo in secondo grado dalla Corte d’Appello di Lecce per il rogo appiccato il 24 giugno 2015 in una villetta di contrada “La Tagliata” nell’agro di Mesagne. In primo grado era stato assolto. Gullace, stando alle ricostruzioni degli investigatori e degli inquirenti, quel giorno avrebbe accompagnato il 44enne Dominique Scarfone, all’epoca suo direttore commerciale, sempre calabrese, per dare fuoco a un immobile preso in fitto proprio in agro mesagnese. In primo grado, nel 2016, Gullace - difeso dall’avvocato Riccardo Mele - era stato assolto.
L'episodio
Sette anni fa, il 32enne lavorava per una società che si occupava di manutenzione delle macchinette per ricariche telefoniche, società di cui Scarfone era dirigente o, meglio, direttore commerciale. Scarfone, che aveva da fare nel Brindisino, prese per un po’ quella casa rurale ben accessoriata ma, dopo qualche tempo, ebbe dei dissidi con l’intermediario che gliel’aveva affittata per conto dei proprietari, ossia un incaricato locale - autorizzato allo scopo - frappostosi appunto tra i proprietari e lo stesso locatario.