Salento, violenza sessuale nei confronti di una bimba di 9 anni: il patrigno condannato a 16 anni

Appena ha saputo della denuncia nei suoi confronti, l'uomo ha iniziato a minacciare la sua ex compagna inviandole numerosi messaggi su WhatsApp

Violenza sessuale nei confronti di una bimba di 9 anni: patrigno condannato a 16 anni
​Violenza sessuale nei confronti di una bimba di 9 anni: patrigno condannato a 16 anni
di Luana PRONTERA
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Lunedì 15 Aprile 2024, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Un uomo di origini albanesi, a lungo residente nel Capo di Leuca, è stato condannato a 16 anni di reclusione per violenza sessuale continuata e aggravata ai danni di una bimba di soli 9 anni. Inoltre, è stato ordinato il pagamento di una provvisionale di 300mila euro per la minore e 10mila euro per ciascun genitore. Questo è quanto deciso dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, presieduti da Annalisa De Benedictis.

Gli avvocati Luca Puce e Ada Coluccello hanno difeso le parti civili, mentre l'imputato è stato rappresentato dagli avvocati Natasha Sheu e Mariano Fiore del foro di Bari. L'imputato era accusato di violenza sessuale aggravata (in virtù dell'età della vittima) e stalking (un'accusa poi caduta durante il processo).

Il pubblico ministero aveva richiesto una condanna di 16 anni e 6 mesi.

I fatti

I fatti risalgono al 2019, quando l'imputato, all'epoca quasi quarantenne, avrebbe abusato ripetutamente della figliastra, della quale aveva addirittura dichiarato di essere "innamorato". Secondo le indagini, ci sono stati rapporti completi, celati dal silenzio innocente della piccola, che era stata invitata a "non dire nulla a nessuno" e che a sua volta aveva manifestato un profondo legame con il patrigno. Le violenze sono venute alla luce quando la madre ha sorpreso il compagno in atteggiamenti intimi con la figlia sul divano. La bambina ha raccontato tutto ai carabinieri e a una psicologa presente, come da rito, durante i colloqui.

Appena ha saputo della denuncia nei suoi confronti, l'uomo ha iniziato a minacciare la sua ex compagna inviandole numerosi messaggi su WhatsApp. Successivamente, nel tentativo di sottrarsi alla giustizia, ha cercato di fuggire nella sua città natale, Valona, in Albania. Dopo alcuni mesi, è stato localizzato, arrestato e portato in detenzione, prima nel carcere di Rebibbia e poi trasferito a Borgo "San Nicola" in quanto “Si è dimostrato un soggetto incapace di resistere alle proprie pulsioni sessuali anche nei confronti di una bambina di appena 9 anni e l’unica misura adeguata a fronteggiare le esigenze è quella carceraria” scriveva il gip nella sua ordinanza.

La notizia della violenza subita dalla ragazzina e della fuga dell’uomo creò molti sentimenti contrastanti nella comunità di appartenenza della famiglia. In molti premiarono il coraggio della madre che non esitò a denunciare l’uomo che aveva promesso di dare alla compagna e ai suoi figli una nuova e migliore vita prima.

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