Scuola europea, è scontro aperto con la Regione. E Marchionna va all'attacco: «Siamo basiti»

Toni Matarrelli e Giuseppe Marchionna
Toni Matarrelli e Giuseppe Marchionna
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Sabato 6 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 11:05

Continua la diatriba tra Comune, Provincia e Regione sulle ripercussioni del Piano regionale di dimensionamento scolastico nella città di Brindisi.

La lettera

«Apprendiamo basiti – scrive il sindaco di Brindisi all’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo, all’ufficio scolastico regionale e al presidente della provincia di Brindisi Toni Matarrelli - dell’avvenuto capovolgimento dell’originaria proposta regionale di fusione dell’istituto comprensivo Centro con il liceo Fermi Monticelli, in vista del nuovo istituto Omnicomprensivo “Scuola europea Brindisi”, avente però trainer il liceo Monticelli con conseguente riorganizzazione dei plessi e delle classi dei comprensivi Centro e Paradiso-Tuturano, in modo farraginoso e disarticolato». Nella lettera si ripercorrono i passaggi formali che precedono la redazione del Piano regionale. 

L'iter

L’amministrazione comunale fa riferimento alla propria delibera di giunta del 28 settembre 2023 in cui prendeva atto delle linee di indirizzo regionali per il dimensionamento scolastico e proponeva, avendo già consultato la rete degli istituti comprensivi di Brindisi, di confermare l'attuale assetto, contemplando la fusione del comprensivo Centro con il liceo Fermi Monticelli in un nuovo istituto Omnicomprensivo.

La Regione Puglia precedentemente aveva, infatti, chiesto alle istituzioni scolastiche, ai comuni e alle province di comunicare l’eventuale proposta alternativa di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche di propria pertinenza territoriale, proposta che è arrivata dall’ente provinciale.

La Provincia

«La regione Puglia ci ha chiesto di fare il lavoro di ascolto di tutte le parti – dichiara il presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli - e noi abbiamo consumato tutti i passaggi di condivisione, credo che siamo tra le poche province ad averlo fatto». Nella delibera regionale di approvazione del Piano, siglata il 29 dicembre 2023, si legge che la Provincia di Lecce non ha trasmesso alcun Piano provinciale, né lo stesso risulta approvato dal Consiglio provinciale. 

Le scelte del governo

«Il nostro Piano è stato il frutto del confronto con i dirigenti scolastici, i sindacati e l’assemblea dei sindaci ed è stato approvato democraticamente dall’assemblea stessa con voto favorevole della maggioranza dei presenti, c’è stato un solo voto contrario – continua il presidente della Provincia -. Il problema vero è che il governo ha fatto tagli all’istruzione nella legge di bilancio e pensa di regolamentare il destino della scuola tenendo conto di un risparmio che va prodotto sulla formazione. Noi siamo contrari a questa visione». La regione Puglia ha fatto ricorso contro il Piano di dimensionamento voluto dal governo, ma il Tar lo ha bocciato. Regioni e sindacati affermano che nei prossimi anni, con la soppressione delle autonomie scolastiche, verranno persi molti posti di lavoro tra dirigenti scolastici, amministrativi, personale Ata e docenti. Ma l’amministrazione comunale di Brindisi sostiene che la proposta alternativa contenuta nel Piano provinciale abbia esasperato le criticità.

Le critiche

«La proposta in esame non trova nessuna giustificazione plausibile – continua nella lettera il sindaco Giuseppe Marchionna – se non quella politico propagandistica elettorale». L’assessore all’Istruzione del Comune di Brindisi, Ernestina Sicilia aggiunge che l’operazione che è stata fatta è quella di uno smembramento del nucleo centrale della scuola europea che ha sede e nasce, ormai 10 anni fa, nell’istituto comprensivo del Centro. Questo vanifica l’iter costitutivo della stessa con lo storico degli accreditamenti ministeriali. «In questa nuova ipotesi di redistribuzione che fa capo al liceo – spiega l’assessore Ernestina Sicilia – avviene anche lo spostamento della competenza della gestione della scuola europea alla provincia. Nelle prime interlocuzioni promosse dalla provincia siamo stati invitati, quando hanno capito che eravamo contrari, ci hanno tagliato fuori. Costituire l’Omnicomprensivo in questo modo non fa altro che generare confusione, si aggiunge sperimentazione alla sperimentazione. Togliere poi ai quartieri Paradiso e Tuturano i presidi scolastici che sono simbolo di legalità, è irrispettoso dei principi di territorialità».

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