Spiati dall’ufficio accanto. Si infittisce il mistero sulle due telecamere rinvenute, ben occultate, nell’abitazione, in affitto, di una famiglia di Pezze di Greco (padre, madre e bambina di sette anni) e scoperte per caso.
Sulla vicenda la Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta anche perché la presenza della bambina potrebbe ventilare un’ipotesi di un giro occulto di pedopornografia all’insaputa della famiglia. Seguendo i fili degli occhi elettronici, puntati uno sul letto matrimoniale mentre il secondo è stato trovato nell’aspiratore in bagno, gli investigatori hanno scoperto che l’impianto finiva nell’ufficio adiacente l’abitazione.
La procura di Brindisi
Su quanto scoperto c’è il massimo riserbo, ma pare che il pubblico ministero della Procura di Brindisi, Giovanni Marino, che ha in mano il fascicolo, ha disposto il sequestro di tutti i supporti informatici presenti nell’ufficio, oltre, naturalmente, alle telecamere. Il materiale sarà consegnato ad un tecnico informatico che dovrà controllare il contenuto e fare una copia forense. Con quest’ultima inquirenti e investigatori potranno sapere se nel computer e negli altri dispositivi ci sono, o ci sono state nel caso di cancellazione, immagini rubate alla famiglia che, a sua insaputa, veniva spiata di giorno e di notte.
Anche le due telecamere saranno consegnate al consulente che dovrà analizzarne le caratteristiche tecniche per accertare, tra le altre cose, se si tratta di dispositivi che erano collegati ad un impianto di registrazione.
Che uso è stato fatto delle immagini?
Dopo di che si cercherà di capire se le eventuali immagini registrate nella casa fossero a uso esclusivo di chi li ha piazzate o, invece, fossero destinate alla commercializzazione su siti illegali specializzati nella vendita di filmati a contenuto hard o pedopornografico.
Al momento non risultano indagati nella vicenda ma il fatto di aver scoperto come l’appartamento adiacente possa essere la “cabina di regia” dello sconcertante “Grande Fratello” è un deciso passo avanti circa la ricerca della verità.
Scoperte per caso
La scoperta delle telecamere è stata del tutto casuale da parte della mamma della bambina. La donna, facendo le pulizie, si è accorta di una lucina rossa che lampeggiava all’interno dell’aspiratore del bagno e ha allertato il marito che a sua volta ha interpellato un tecnico. Allo smontaggio la sorpresa: è sbucata una telecamerina.
A questo punto è stata controllata l’intera abitazione e se n’è scoperta un’altra nella camera da letto della coppia, nascosta nella luce d’emergenza, proprio di fronte al letto matrimoniale.