Decarbonizzazione e caso Basell, vertice a Roma con il ministro Urso e la sottosegretaria Bergamotto

Da sinistra, Fausta Bergamotto, Massimiliano Oggiano, Adolfo Urso e Giuseppe Marchionna
Da sinistra, Fausta Bergamotto, Massimiliano Oggiano, Adolfo Urso e Giuseppe Marchionna
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 21 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:11

Decarbonizzazione e crisi della chimica mettono seriamente a rischio l’economia di Brindisi. Ecco perché nella giornata di giovedì il sindaco Giuseppe Marchionna ed il vice sindaco Massimiliano Oggiano hanno incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e la sottosegretaria dello stesso ministero Fausta Bergamotto.

I nodi

Sul tavolo, in particolare, la vertenza Basell, con l’azienda che ha annunciato la chiusura di uno dei due impianti produttivi presenti nello stabilimento di Brindisi, il P9T, e l’esubero di 47 dipendenti. Ma anche lo “spegnimento” della centrale Enel “Federico II” di Cerano dopo la scadenza del decreto per la massimizzazione dell’utilizzo del carbone per la produzione di energia.

Situazioni rispetto alle quali, negli scorsi giorni e nelle scorse settimane, i sindacati, anche nazionali, hanno espresso notevole preoccupazione.


«Abbiamo incontrato - conferma il sindaco - il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e la sottosegretaria con delega al comitato per la decarbonizzazione e titolare del tavolo sulla chimica Fausta Bergamotto. Abbiamo rappresentato la situazione di grave difficoltà, sia sul fronte della decarbonizzazione che del polo petrolchimico. A loro ho rappresentato tutte le situazioni e fornito dati e stime degli effetti, diretti ed indiretti, della eventuale dismissione del P9T da parte di Basell e dell’eventuale minimo tecnico della centrale a carbone Enel. In sostanza, cosa succede nella realtà: quanti lavoratori diretti, quanti indiretti, quanti camion, eccetera. Loro hanno detto che ci sono e ci assisteranno. Siamo rimasti, in particolare, che ci sentiremo più o meno ogni dieci o quindici giorni mentre la sottosegretaria, dal canto suo, ha preso l’impegno di fare alcune verifiche. Ad ogni modo, stiamo lavorando di concerto con il ministero».

Le promesse

Tra gli impegni assunti, oltre alla conferma del lavoro all’interno del Comitato di coordinamento per la riconversione delle centrali a carbone di Brindisi e di Civitavecchia, anche quello relativo alla ripresa del Tavolo sulla chimica, per affrontare la crisi del comparto e tracciare un percorso che veda Brindisi al centro degli interessi nazionali.

Dubbi sulla decarbonizzazione

La scadenza del cosiddetto decreto di massimizzazione, ha denunciato una quindicina di giorni fa il segretario della Filctem Cgil Antonio Frattini, «che sanciva le modalità di funzionamento delle centrali termoelettriche a carbone italiane, emesso dal governo Draghi, prorogato dall’attuale esecutivo e scaduto il 30 settembre 2023, ha provocato la fermata contemporanea di tutti e tre i gruppi di produzione della centrale di Cerano. Solo la programmata manutenzione degli impianti assicura oggi attività lavorative». Ma, aveva lanciato l’allarme la Filctem, «dal prossimo mese, conclusi i previsti interventi, non vi è alcuna certezza di ripresa produttiva». Non soddisfatti dai progetti di Enel per il sito di Cerano, poi, i sindacati di categoria sono tornati a chiedere la conversione a gas della “Federico II”. Sia per Brindisi che per Civitavecchia, ha ricordato tuttavia durante una recente audizione in commissione Bilancio alla Camera dei deputati il direttore per l’Italia di Enel Nicola Lanzetta, «il sistema (Terna in particolare, ndr) non reputa in grado e opportuno riconvertire a gas». Ci sono, ha aggiunto poi Lanzetta facendo ancora riferimento a Brindisi e Civitavecchia, «due grandi direzioni in cui crediamo: la realizzazione di impianti di produzione fotovoltaico e la realizzazione di batterie». Infine, Lanzetta ha detto che l’azienda, su entrambi i siti, «stiamo facendo alcune riflessioni, però consentitemi di raccontarvele a valle del piano industriale che presenteremo a novembre. Oltre a queste due attività ci sono poi delle altre cose che poi renderemo note».

La battaglia per Basell

Per quanto riguarda la vertenza Basell, invece, recentemente sono stati a Brindisi i segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Daniela Piras, che sulla questione hanno promesso battaglia. «Se non ci daranno risposte - ha detto il segretario della Filctem facendo riferimento ai ministeri competenti - bisognerà organizzare qualche pullman per venire a Roma. Faremo una manifestazione sotto al ministero dello Sviluppo economico e proveremo a far sentire la nostra voce. Perché se non vogliono sentire quella delle segreterie generali, che gli hanno scritto più volte e continueranno a farlo, la voce dei lavoratori che protesteranno lì sotto io sono convinto che la sentiranno».

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