Basell chiude un impianto, 47 lavoratori in esubero e rischio per tutto lo stabilimento. D'Attis: «Possibile effetto domino anche su Versalis»

Lo stabilimento Basell di Brindisi
Lo stabilimento Basell di Brindisi
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Settembre 2023, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Basell chiude uno degli impianti produttivi, il P9T, nello stabilimento di Brindisi. Ad annunciarlo, questa mattina, ai sindacati è stata la direzione generale. La notizia è trapelata subito dopo l'incontro con i rappresentanti dei lavoratori, durante la quale si è parlato della gestione dei 47 esuberi previsti, sui 150 dipendenti complessivi dello stabilimento di Brindisi.

La conferma da parte della società

Poche ore dopo è arrivata la conferma dall'azienda. «Dopo un’approfondita analisi, riteniamo - ha affermato Jim Guilfoyle, senior vice president olefine & poliolefine Eamei di Lyondell Basell - che la chiusura di questa unità sia la soluzione più sostenibile dal punto di vista strategico e finanziario. Comprendiamo l’impatto che questa decisione potrà avere su alcuni dei nostri dipendenti e il nostro impegno è quello di condividere con i sindacati e con le parti sociali soluzioni che possano sostenerli nel miglior modo possibile durante questa transizione.

Le forniture ai nostri clienti continueranno comunque ad essere garantite».

I motivi della decisione

Il P9T di Brindisi, prosegue Guilefoyle, «è il primo impianto del suo genere costruito a livello mondiale ed è purtroppo diventato non competitivo. Il mercato di riferimento per i prodotti realizzati dall’impianto di Brindisi è sempre più difficile, con una prospettiva di miglioramento molto limitata. La volontà del gruppo rimane quella di potenziare la posizione degli altri asset dell’azienda nei mercati di maggior valore».

Le possibili conseguenze

Secondo diversi osservatori, tuttavia, a rischio sarebbe, entro qualche anno, anche l'altro impianto produttivo, il PP2, e di conseguenza l'intero stabilimento. Cosa che potrebbe avere effetti deleteri sull'intero polo petrolchimico, Versalis compresa, come teme anche il deputato di Forza Italia Mauro D'Attis, che esprime vicinanza ai lavoratori e aggiunge, preannunciando l'interessamento del governo: «Una situazione da seguire con la massima attenzione perché potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa dell’intero stabilimento, ma non solo. Sono preoccupato per l’effetto a catena che potrebbe generarsi anche su realtà come Eni Versalis. Perciò, avvierò a breve un’interlocuzione con il ministro Urso sulla questione a tutela dei tanti posti di lavoro coinvolti e dell’intero comparto industriale brindisino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA