Cooperativa Genesi, l'ultimatum ai lavoratori di Brindisi: «Trasferimento o dimissioni»

Cooperativa Genesi, l'ultimatum ai lavoratori di Brindisi: «Trasferimento o dimissioni»
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Mercoledì 5 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:24

O accettare il trasferimento in Sicilia o dimettersi. Queste sono le alternative offerte da Genesi, coop coinvolta in Sicilia in una pesante inchiesta che ha portato al sequestro di un patrimonio da 100 milioni di euro, ai propri dipendenti di Brindisi. La cooperativa, in particolare, ha gestito fino al 31 dicembre scorso i servizi di assistenza domiciliare Adi e Sad (circa 30 dipendenti) ed il Polo territoriale polifunzionale (circa 15-20 dipendenti), che si occupa di sportello sociale, centro di ascolto per le famiglie e centro affidi. Una volta scaduti i servizi in questione, che senza l’inchiesta sarebbero “semplicemente” stati prorogati in attesa della nuova gara, il Comune ha dovuto trovare una soluzione alternativa, essendo venuto meno il rapporto di fiducia con la coop affidataria. Così, palazzo di città ha contattato diversi operatori del settore per chiedere dei preventivi e verificare a chi poter affidare i rispettivi servizi. L’Adi è stata affidata alla Cooperativa San Bernardo mentre il servizio Sad alla Cooperativa Remedios. Per entrambe le nuove appaltatrici, i contratti con i dipendenti sono stati siglati nella mattinata di ieri. Dunque, gli operatori - una trentina - sono relativamente tranquilli.

I lavoratori a rischio

Chi è seriamente preoccupato è invece chi non ha ancora firmato il contratto, ovvero i circa 15 dipendenti del Polo territoriale polifunzionale. A tutti, infatti, il presidente della coop Genesi Gianluca Busacca dà tempo fino alle 12 di questa mattina per prendere una decisione. Dopo avere ricordato che i servizi sono venuti a cessare “per scadenza naturale”, il presidente della cooperativa ricorda che il servizio “ad oggi non è pervenuta nessuna comunicazione di proroga, e risulterebbe essere stato assegnato dal Comune di Brindisi ad altra cooperativa di cui non ci è stata data comunicazione ai fini dell’iter previsto dal Contratto collettivo nazionale articolo 37 Cambio gestione”.
Considerato che l’unico servizio attualmente in corso da parte di Genesi in Puglia è quello dei centri diurni per disabili di Cisternino ed Ostuni, il cui l’organico è attualmente al completo, e “che la scrivente non ha ulteriori servizi a cui assegnarla nel territorio di Brindisi o nella Regione Puglia”, la cooperativa comunica ai dipendenti “la disponibilità ad offrirle comunque la possibilità di continuare a svolgere le sue funzioni in altri servizi gestiti dalla scrivente cooperativa Genesi nella Regione Sicilia e precisamente nei Comuni del Distretto socio sanitario D27 Milazzo (Messina) con mansione, livello ed orario settimanale come da suo attuale contratto di lavoro”.

L'ultimatum

In conclusione, Genesi chiede ai dipendenti di “manifestare per iscritto e in maniera univoca” la loro scelta rispetto ad un possibile trasferimento in Sicilia o un “atto risolutivo del rapporto di lavoro attualmente in essere”. La scelta, dunque, sembrerebbe: trasferimento o dimissioni. Cosa che non spaventa troppo chi ha già firmato il contratto con i nuovi gestori, ovvero gli operatori dei servizi Adi e Sad, ma che dà qualche timore, al contrario, ai dipendenti del Polo. Considerato che molto difficilmente gli operatori potrebbero accettare il trasferimento in Sicilia, la paura è che nel caso di dimissioni il nuovo gestore del servizio, ovvero il Consorzio Merida, col quale non sono stati ancora perfezionati i contratti, possa sollevare eccezioni rispetto al passaggio dei lavoratori con la clausola sociale nell’ambito del cambio di appalto. In sostanza, c’è chi teme che una scelta sbagliata possa compromettere il proprio futuro lavorativo.
Ecco perché diversi dipendenti, invece di scegliere tra le opzioni presentate da Genesi, hanno semplicemente dichiarato di volersi avvalere di quanto previsto dall’articolo 37 del Contratto collettivo nazionale riguardo ai passaggi di cantiere.

Il dubbio, ad ogni modo, dovrebbe essere svelato a breve visto che proprio questa mattina alle 12 scadono i cinque giorni previsti per il cambio di appalto. Dunque, verosimilmente, proprio nella giornata di oggi anche i dipendenti del servizio Polo territoriale polifunzionale dovrebbero firmare il nuovo contratto.

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