Il costo sarà di 68,58 euro a tonnellata per il solo trattamento di biostabilizzazione, compreso il trasporto dall’impianto alla discarica. Una cifra maggiore rispetto a quella applicata da Nubile - o meglio stabilita dall’Oga - dopo la relazione del professor Notarnicola che evidenziava il funzionamento degli impianti in maniera difforme da quanto previsto dal capitolato, compresa la mancata produzione di Cdr. Da quel momento, infatti i Comuni avevano stabilito di ridurre la tariffa da 95 a 67 euro a tonnellata. Compreso però lo smaltimento nella discarica di Autigno. La cifra era scesa a 51, infatti, solo dopo la chiusura della struttura per inquinamento.
Dalla tariffa è escluso, però, il costo di smaltimento, che rimane di 70 euro a tonnellata e non dipende da Amiu ma da Formica Ambiente, il gestore della discarica privata al quale si sono rivolti i Comuni (oggi ne restano solo 9 su 20) dopo la chiusura ed il successivo sequestro delle cave di Autigno a causa dell’eccessiva presenza di inquinanti nella falda acquifera sottostante. Questo significa che il totale, paragonabile con i 67 euro a tonnellata temporanei di Nubile per biostabilizzatore e discarica ma anche alla tariffa a pieno regime da 105 euro a tonnellata, è di quasi 140 euro a tonnellata. Una batosta.
La tariffa è stata ottenuta, in sostanza, partendo dai costi calcolati da Amiu per il servizio e per alcuni lavori che si renderanno necessari per far funzionare l’impianto. Un costo che si aggira intorno ai 4,1 milioni di euro. In questa somma, naturalmente, la spesa maggiore è quella che riguarda il personale. Ed è qui che arriva il primo problema.
«Amiu - spiega infatti l’assessore all’Ambiente Antonio Monetti - ha calcolato una necessità di 29 unità, vale a dire un paio in più rispetto a quelle previste da capitolato d’appalto. Ma all’interno dell’impianto Nubile ne utilizzava inizialmente 41, visto che l’impianto non funzionava come dovuto e richiedeva una maggiore attenzione, per poi passare alle attuali 39. Per questo nella riunione ho voluto ricordare a tutti gli altri sindaci, ma anche ai due sub commissari e ai vertici dell’Amiu, che in diverse riunioni dell’Oga avevamo sempre ribadito la necessità di salvaguardare tutto il personale, non solo una parte».Una posizione, questa, sposata anche dal sindaco di Brindisi Mimmo Consales.
Ma ai 12 lavoratori a rischio se ne aggiungono altri tre, vale a dire quelli che operano nella discarica, ancora chiusa, per il monitoraggio ambientale e per l’estrazione del percolato che continua a prodursi. «Ho chiesto all’Amiu - sottolinea infatti Monetti - se siano disposti a prendere in carico anche la discarica. Mi sono sentito rispondere che erano venuti per parlare esclusivamente del biostabilizzatore. Ma su questo noi dobbiamo avere una risposta. Non possiamo non sapere che fine fa la discarica, che ha i suoi costi e richiede del personale».