Neonata "abbandonata" nella culla termica della chiesa di san Giovanni Battista

Trovata questa mattina dal parroco don Antonio Ruccia

Neonata "abbandonata" nella culla termica della chiesa di san Giovanni Battista
di Elga MONTANI e Nicola MANGIALARDI
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Sabato 23 Dicembre 2023, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 17:16

Una neonata è stata lasciata intorno alle 7:20 di oggi nella culla termica della chiesa san Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari. A prenderla tra le braccia è stato il parroco, don Antonio Ruccia, allertato dal sensore che ha fatto squillare il suo cellulare. La bimba, nata da pochi gorni - potrebbe avere una settimana di vita -, è in buone condizioni di salute ed è ora ricoverata nel reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari per accertamenti. 

«Si ripete il miracolo: trovata una bambina nella culla termica della nostra parrocchia”.

Con queste parole il parroco della chiesa di San Giovanni Battista a Bari ha annunciato il ritrovamento di una neonata questa mattina all’alba.

Sarà chiamata Maria Grazia la neonata lasciata stamattina nella culla termica. «Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla ho risposto Maria Grazia, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita», racconta il parroco, don Antonio Ruccia. La piccola sembra essere stata lasciata con molta discrezione nella culla. «Neppure la portiera del palazzo che guarda il gabbiotto con la culla si è accorta di qualcosa - riferisce il sacerdote evidenziando che - per due giorni ho trovato la culla aperta. Può significare tutto o nulla ma immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola». Come da prassi, don Antonio ha sporto denuncia e sarà allertato il Tribunale per i minorenni. 

Il precedente

Come già accaduto nel 2020, anche se all’epoca si trattava di un maschietto poi chiamato Luigi, il sistema presente nella culla messa a disposizione dalla parrocchia ha mandato un allarme che ha fatto partire i soccorsi.

«Stavolta, rispetto a tre anni fa, è stata peggio per agitazione e gioia: quando ho sentito squillare il cellulare che mi avvisava che nella culla termica c'era qualcosa il mio cuore ha cominciato a scalpitare. Quella piccola, a pochi giorni dal Natale del nostro Signore, mi ha fatto un dono: è come se fossi venuto di nuovo al mondo» - ha dichiarato ad Ansa don Antonio. Accanto all'ingresso della chiesa esiste da quasi dieci anni una culla termica, voluta da don Antonio per accogliere i neonati che i genitori naturali non possono tenere. «La piccola piangeva come un ossesso - continua il parrocco - indossava una tutina di colore verde, uno smanicato rosa e un cappellino». «Accanto a lei non c'era altro: non un biglietto, non un cambio», racconta don Antonio ricordando quanto accaduto nel luglio 2020 quando nella culla per la prima volta, fu lasciato un neonato. «Allora accanto a lui c'era un biglietto su cui erano scritti il nome e altre indicazioni sulla sua salute. Questa volta nulla», dice. 

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