La 23enne ha riconosciuto il neonato abbandonato per strada. La storia: il bimbo partorito nella casa dove lavora come badante

La 23enne ha riconosciuto il neonato abbandonato per strada. La storia: il bimbo partorito nella casa dove lavora come badante
di Mario DILIBERTO
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Sabato 19 Agosto 2023, 07:57

Ha asciugato gli occhi umidi di pianto. E poi ha firmato i moduli con i quali ha riconosciuto il figlio che sette giorni fa aveva abbandonato vicino ai cassonetti dei rifiuti. In quelle carte ha scritto che il neonato trovato sabato scorso in una sportina in via Pisanelli, è proprio il suo bambino. E gli ha dato il nome che aveva scelto lei, archiviando per sempre quello di Lorenzo.
Poi questa ragazza georgiana di 23 anni ha versato ancora lacrime di dolore e di amarezza sulla spalla del suo legale, l'avvocato Francesco Zinzi. Il legale, ieri mattina, poco dopo le 11, si è recato con la giovane negli uffici dell'anagrafe di via Romagna.
«Piange spesso e sta soffrendo molto. Non parla tanto, ma basta guardarla negli occhi per comprendere il dolore che sta provando» - confida l'avvocato. «Sta vivendo con grande sofferenza delle emozioni forti. Una situazione complicata - aggiunge il legale - in cui occorre valutare anche la giovane età e le difficoltà con le quali si è dovuta rapportare da sempre».
Con la firma di ieri, questa ragazza straniera ha certificato di essere state lei a mettere al mondo il bimbo che si trova ancora in ospedale. Si tratta di una decisione che segna un punto fondamentale nel procedimento avviato per valutare quello che sarà il futuro del piccolo. La vicenda resta all'attenzione della procura per i minori, in particolare del pm Stefania Ferrieri Caputi.
Di certo la giovane straniera ieri mattina ha definitivamente rovesciato il percorso lastricato di disperazione partito idealmente all'alba di sabato scorso. Stando al suo racconto, il giorno prima ha partorito il bimbo nella casa in cui lavorava come badante, dopo aver nascosto a tutti la gravidanza. Dopo il parto ha lavato e accudito il bimbo. Lo ha anche allattato prima di mettersi a dormire con il figlioletto al fianco.
La mattina si è svegliata in preda al terrore di perdere il lavoro per il quale ad aprile era giunta dalla lontana Georgia. Quei soldi le servono per sostenere l'altro figlio di quattro anni che ha lasciato in patria, dopo essersi separata dal marito. In quel momento si è vista sola e persa. E ha deciso di abbandonare il neonato. Lo ha preparato e lo ha avvolto in una coperta. Poi lo ha riposto in quella sportina, con un asciugamani pulito e l'orsacchiotto di peluche che aveva acquistato per il bimbo in arrivo. Si è recata in via Pisanelli e ha appoggiato quel fardello ad uno dei cassonetti ingegnerizzati, prima di allontanarsi.

Il ritrovamento

Poco dopo il bambino ha cominciato a piangere e il suo vagito ha attirato l'attenzione di una passante che portava a spasso i suoi due cagnolini.
A quel punto la donna ha rovistato tra le buste e ha tirato fuori il piccolo che piangeva disperato. Lo ha cullato e lui si è calmato e si è addormentato. Subito sono partiti i soccorsi e il bimbo è stato condotto in ospedale. È stato accolto dai medici dell'Utin. È apparso subito in ottime condizioni. I medici lo hanno chiamato Lorenzo. Poche ore dopo nell'ospedale tarantino è arrivata anche la mamma. L'hanno rintracciata gli investigatori della squadra Mobile grazie ad una indagine condotta a tempo di record. I poliziotti hanno studiato le immagini di alcune telecamere e hanno individuato la casa della giovane. Hanno bussato alla sua porta e lei, dopo qualche titubanza, ha ammesso di essere la mamma del bambino abbandonato.
Gli agenti l'hanno accompagnata in ospedale dove è stata curata per i postumi del parto in casa.

Nel suo letto del Santissima Annunziata la giovane ha ripensato al suo bambino. Nei giorni scorsi ha chiesto di vederlo. Ha riabbracciato il piccolo e lo ha allattato. E continuerà a farlo anche adesso che ha lasciato il nosocomio. Ieri lo ha riconosciuto. Il figlio resta in ospedale in attesa delle indicazioni dei giudici minorili. E non si chiamerà più Lorenzo.

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