Fine settimana senza bagno nel mare di Pane e Pomodoro. Come già annunciato nella giornata di venerdì, a causa del temporale che ha colpito la città di Bari nella notte precedente, puntuale è arrivato il divieto di balneazione sulla spiaggia comunale. La polizia locale ha provveduto a posizionare delle transenne, collegate tra di loro dal classico nastro rosso e bianco, con alcuni cartelli che indicavano il divieto, in quattro diverse lingue. È la prima volta quest’anno che, a causa della pioggia e dello sversamento in mare della condotta Matteotti, viene disposto tale divieto, ma probabilmente non sarà l’ultima.
La storia infinita
Sono anni che, ormai, la spiaggia di Pane e Pomodoro è tristemente famosa per questa problematica.
I lavori
Nell’occasione si parlava di un investimento pari a 120 milioni di euro, con i lavori divisi in due appalti: il primo puntava ad eliminare le interferenze dirette tra la fognatura nera e il canale Picone; il secondo aveva l’obiettivo di riparare le reti afferenti al canale Picone. In una nota di Aqp veniva sottolineato che «al termine dei due interventi saranno definitivamente risolti i problemi relativi alla balneabilità della spiaggia di Pane e Pomodoro, compromessa dalla caduta di piogge abbondanti quando in mare si riversano anche liquami provenienti dalle reti di fognatura nera». Lavori che avrebbero dovuto terminare entro il 2023. Successivamente, a maggio del 2019, Aqp annunciava un ulteriore intervento per 125 milioni di euro sulla città di Bari. Anche in questo caso, tra i lavori previsti, si parlava del «superamento delle criticità legate alla balneabilità della spiaggia Pane e Pomodoro», per il quale era stato realizzato un primo intervento, che sarebbe stato seguito da «un secondo intervento, a più ampio respiro, dell’importo di 29 milioni di euro, per un importo complessivo di oltre 31 milioni di euro».
Infine, a gennaio 2020, il consiglio comunale di Bari aveva approvato una variante urbanistica (nonché autorizzato alcuni espropri) attraverso la quale Aqp avrebbe potuto avviare la gara per i lavori di costruzione dell’impianto di sollevamento di una nuova condotta, lunga 2,7 chilometri, e di nuovi collettori fognanti nei quartieri Picone, Carrassi e San Pasquale lunghi più di 4 chilometri. Lavori che, appena terminati, avrebbero dovuto risolvere la questione Pane e Pomodoro. A distanza di altri due anni, forse anche a causa del Covid e del blocco di molti cantieri, sembra di essere ancora al punto di partenza. E di nuovo i baresi si vedono negare la propria spiaggia e il proprio mare.
Vacanzieri coraggiosi: si sono recati in spiaggia
Nonostante il divieto, e nonostante il forte maestrale, ieri mattina qualche coraggioso barese, insieme a qualche turista, era comunque presente. «Non sapevamo del divieto – ci raccontano Massimiliano e Giusy, stesi al sole - anche se avevamo immaginato che ci sarebbe stato, dopo il forte temporale di venerdì. Per fortuna, il mare non è dei migliori a causa del vento, passeremo un’oretta qui anche senza fare il bagno. Non abbiamo visto nessuno avventurarsi in mare nonostante il divieto, anche perché comunque ci sono i bagnini che controllano». Sono due, infatti, i bagnini che sorvegliano la spiaggia. Spesso li si sente fischiare, quando qualcuno si avvicina troppo all’acqua, o qualche bambino si avventura da solo verso le onde. «Per fortuna sembra che chi è in spiaggia oggi sappia del divieto – racconta uno di loro, Francesco –. Qualcuno che prova a farsi il bagno c’è, ma noi siamo pronti a fischiare per avvisare. Se qualcuno entra in acqua e ha bisogno di aiuto, noi siamo costretti a soccorrerlo, nonostante il divieto di balneazione».
Il divieto ha bloccato anche le attività della Scuola Surf presente, con gli istruttori costretti a svolgere solo attività in spiaggia, grazie alla presenza del vento. Arpa dovrebbe avere effettuato dei primi prelievi nella mattinata di ieri, ma prima di lunedì o martedì sarà molto difficile che venga ripristinata la possibilità di entrare in acqua.
© RIPRODUZIONE RISERVATA