La Fiera del Levante non c'è, spazio al Salone del Restauro: 120 espositori E il restauro finisce in mostra

La Fiera del Levante non c'è, spazio al Salone del Restauro: 120 espositori E il restauro finisce in mostra
di Enrico FILOTICO
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Giovedì 2 Settembre 2021, 13:13 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:32

Ci sarà la Fiera del Restauro, non quella del Levante, con tutti i disagi del caso per operatori del settore. E soprattutto perdite. Ma quella del Restauro, per quanto non campionaria, dovrà comunque essere un motivo di soddisfazione per tutti i baresi, ancora una volta abitanti che ospitano eventi in grado di soddisfare una richiesta commerciale. Da ieri a domani alla Fiera del Levante di Bari ci sarà dunque «Restauro in tour», l'edizione 2021 del Salone Internazionale del Restauro: quasi 120 gli espositori in presenza o in digitale, circa 100, invece, gli operatori specializzati esteri prenotati per avere incontri B2B' con gli espositori sulla piattaforma digitale gestita dall'Agenzia ICE e 45 i convegni organizzati. Un'iniziativa che ha intercettato la grande soddisfazione del sindaco di Bari. «La mia presenza e quella dell'assessore regionale allo Sviluppo, Alessandro Delli Noci, testimoniano l'impegno dell'amministrazione comunale di Bari, dell'Area metropolitana e dell'amministrazione regionale per lo sviluppo della Fiera del Levante»: lo ha dichiarato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la presentazione della Fiera del Restauro che per la prima volta dopo 30 anni si è trasferita da Ferrara a Bari. «Siamo particolarmente onorati - ha proseguito - che dopo 30 anni la Fiera del Restauro esca da Ferrara e approdi nella città di Bari, al sud del nostro Paese per dialogare con i paesi del Mediterraneo. Per noi è importante perché questa fiera specializzata rappresenta la ripartenza dell'attività economica e anche della Fiera del Levante che non è chiusa, salta purtroppo la Campionaria che per noi ha anche valenza simbolica dal punto di vista economico, delle relazioni, per la presenza del presidente del consiglio che anticipa la manovra finanziaria. Fiera di Bari ha deciso con onestà e umiltà di fermarsi un giro perché non c'erano espositori per via della pandemia e di ripartire con più forza l'anno prossimo».


Sarebbe bello poter raccontare che la Fiera del Levante cambia volto, ancora una volta. Come sempre si racconta quando i giorni che mancano alla manifestazione iniziano a far risuonare un countdown in giro per Bari. Quest'anno però non sarà così. La campionaria nel 2021 non arricchirà il cartellone di eventi di Bari, dopo anni di sforzi di ogni genere fatti salvare un'iniziativa che ha attirato per decenni gente da tutta Italia, oggi la fiera chiude i battenti.
L'appuntamento è, speriamo, al 2022. Il nostro territorio perde uno dei palcoscenici più prestigiosi. Quello che ogni anno porta il Presidente del Consiglio a Bari per tagliare il nastro che da il via ad una festa. Doveva patire l'11 settembre di quest'anno, ma alla fine si è deciso di non farla. Eppure i numeri dello scorso anno avevano, almeno secondo gli organizzatori, soddisfatto le aspettative per quello che era stato il primo grande evento post lockdown. All'84esima edizione della Campionaria generale, quella del 2020, avevano partecipato 200 aziende che in rappresentanza dei settori di arredamento, arredo per esterni, automotive, edilizia abitativa, articoli per la casa, articoli da regalo, telefonia, agroalimentare, aziende vinicole, telefonia e servizi, volontariato, benessere e relax, bellezza, internazionalizzazione delle imprese, artigianato estero, enti e istituzioni.
I visitatori erano stati circa 80.000. «Non possiamo fare paragoni con quanto accaduto lo scorso anno - aveva dichiarato alla conclusione della kermesse 2020 Alessandro Ambrosi, il presidente di Nuova Fiera del Levante - ma guardare al domani con coraggio.

Le fiere fisiche sono fondamentali per alcuni comparti. Cooperazione, creatività, innovazione e sostenibilità digitale saranno indispensabili per aiutare la Campionaria e la Fiera del Levante a crescere. Ed è da questi elementi che vogliamo ripartire». Parole che suonavano come speranza. E invece. Il tema Fiera rimane si dei cittadini, allo stesso tempo però è terreno di scontro per la politica. In queste ore ha tuonato il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Fabio Romito «Chiederò un Consiglio Monotematico per mettere fine all'agonia della Fiera del Levante. Organi gestori inadeguati e autoreferenziali, hanno portato alla mancata organizzazione della Campionaria 2021, evento unico nella storia della Fiera eccezion fatta per il periodo bellico. La realizzazione dell'ospedale Covid, poi, ha contribuito a formare questa condizione di incertezza e disagio. Ridiscutere della Fiera e del suo futuro - afferma Romito - è un atto obbligato anche alla luce dei 500 mila euro che i contribuenti baresi versano ogni anno all'Ente. L'esperimento Fiera di Bologna - Camera di Commercio è definitivamente fallito, ora bisogna correre ai ripari».

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