Comunali Bari 2024, è già aria di primarie: il Pd per i gazebo, frena Sinistra

Comunali Bari 2024, è già aria di primarie: il Pd per i gazebo, frena Sinistra
Comunali Bari 2024, è già aria di primarie: il Pd per i gazebo, frena Sinistra
di Antonio BUCCI
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Lunedì 29 Maggio 2023, 07:16

Primarie certe e inamovibili, anzi no. Il giorno che consegna le fasce con il tricolore ai sindaci eletti dei ballottaggi è anche quello che apre idealmente la lunga marcia di avvicinamento alle Comunali 2024 a Bari. E per la successione barese ad Antonio Decaro è il "come" a fare la differenza, prima ancora che il "chi": «Credo che non si possa prescindere dalle primarie, così come è avvenuto nel 2004, perché è quantomai importante misurarsi con la città e con le sue aspettative», ha ribadito il primo cittadino uscente in una intervista a Repubblica Bari.

Il primo a fare quadrato e rilanciare è l'assessore allo sport, Pietro Petruzzelli: «Le primarie penso siano inevitabili, sono strumento fondamentale di costruzione della classe dirigente e sono le stesse che hanno eletto Elly Schlein segretaria.

Tanto più contro un centrodestra che pare orientato a decidere nel segreto delle stanze dei partiti», avverte. Non basta: «Si inizi subito a lavorare alla costruzione della coalizione, senza dare per scontato che le maggioranze al governo, in Comune come in Regione, siano automaticamente replicabili», segna la road map l'esponente dem, dato tra gli aspiranti ai gazebo. Ammesso che restino la via maestra. D'altro canto, dalla segreteria cittadina erano stati cauti sul punto: «Abbiamo già i nomi, che convergeranno su una figura unitaria ovvero passeranno dalle primarie. È solo questo lo snodo che resta», a citare le parole del numero uno, Gianfranco Todaro, dopo la missiva dell'area Schlein per suonare la sveglia.

I nomi 

I nomi, appunto. Nulla di ufficiale, s'intende, ma solo nel recinto dei democratici si rincorrono quelli del deputato Marco Lacarra e della titolare delle politiche giovanili nell'esecutivo, Paola Romano. E pure quello dello stesso Petruzzelli, che non nega: «Per chi si impegna in politica, fare il sindaco è un obiettivo bello e stimolante. Dieci anni fa, mi dissero che ero troppo giovane. Oggi, in compenso, non ci sono figure tali da replicare quel carisma che allora si riconosceva ad Antonio Decaro», chiarisce, puntellando la necessità di lavorare «in continuità con l'amministrazione e la politica portata avanti fin qui» e dicendosi «felice di percepire, nei pochi sondaggi fatti finora come anche per strada, di essere il nome con più chances di vittoria». Praticamente, un avviso ai naviganti. Compresa la necessità di tenere nel perimetro anche i pentastellati. Il fischio d'inizio coinciderà con quello finale della chiusura dei seggi di oggi: già nelle prossime ore, infatti, anche Sinistra Italiana si riunirà per rimboccarsi le maniche. E chiedere di convocare d'urgenza la "convenzione del centrosinistra": «Niente primarie, meglio fare sintesi nella convenzione, esattamente come accadde nel 2004, perché tutti si sentano rappresentati da colui o colei che verrà scelto come interprete della nuova onda, ora come allora aperta ad associazioni e movimenti di area», tiene la barra dritta il segretario provinciale, Salvatore Lospalluto.

La certezza è che i suoi saranno della partita, blindando il ticket con i Verdi anche all'ombra di San Nicola. E con il cacciavite in mano per smontare i gazebo: «Ormai sono strumento obsoleto, che difficilmente rappresenta tutte le espressioni di area», non nascondono i dubbi. Anzi: «Il vento delle destre potrebbe arrivare anche qui e la sintesi è la strada migliore per fronteggiarlo, rispetto a una prova muscolare» è il ragionamento. A sbrogliare la matassa sarà la regia del quartier generale pugliese di via Re David, a partire da Bari, Lecce e Foggia al voto: «Faremo un tavolo regionale dei partiti, aperto a civismo, associazioni, movimenti locali e a tutti quelli che vogliano partecipare a costruire il futuro del centrosinistra in Puglia. La prima cosa da fare è capire che cosa abbiamo fatto in queste città e quali sono i programmi. I nomi verranno dopo, prima serve una discussione pubblica su ciò che abbiamo fatto bene e su ciò che abbiamo fatto male», racconta l'agenda Domenico De Santis. Neppure il tempo di archiviare le schede: l'election day sembra già all'orizzonte.

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