Una speranza per salvare il cinema Esedra: dal Comune circa 50mila euro in arrivo

Una speranza per salvare il cinema Esedra: dal Comune circa 50mila euro in arrivo
di Valter CIRILLO
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 05:00

Bisognerà attendere il ritorno di don Tino Lucariello nella sua parrocchia di San Giuseppe, nel quartiere Madonnella di Bari, per comprendere le reali prospettive future del cinema Esedra. Come è noto questo è un cinema parrocchiale, l’ultimo superstite nella città di Bari e tutte le decisioni sono prese dalla Diocesi nella persona del parroco. Nonostante dalla chiesa abbiano fatto sapere che la situazione non è affatto rosea, l’assessora alla Cultura, Ines Pierucci, attivatasi per comprendere come fare per non far chiudere anche la serranda di questa sala, luogo importante della cultura, è venuta a sapere che il Cinema Esedra ha ultimamente ottenuto un finanziamento. 
«A seguito di quanto abbiamo saputo nei giorni scorsi, sebbene i dialoghi con don Tino fossero già in atto – ha spiegato la Pierucci - abbiamo fatto un approfondimento all’interno del Comune rispetto alla situazione dell’Esedra. È emerso che il cinema è stato già sostenuto dall’amministrazione, in particolare dall’assessorato allo Sviluppo economico della collega Carla Palone, che nell’ambito della misura “Un negozio non è un negozio” ha ricevuto un finanziamento di 50.000 euro per l’efficentamento energetico della struttura. L’accordo è stato già sottoscritto». L’avviso pubblico in questione l’iniziativa del Comune di Bari che sostiene gli esercizi di vicinato con contributi a fondo perduto per investimenti e gestione. In cambio, gli esercizi di vicinato beneficiari di contributo si impegnano a promuovere attività e servizi per migliorare la città. Chiusosi il 17 gennaio, in anticipo rispetto alla data indica, il 23, per mancanza di fondi, il bando ha aiutato varie attività, tra le quali c’è pure l’Anchecinema. 

In attesa della comunicazione

I fruitori di questi sovvenzionamenti sono stati comunicati nelle scorse settimane e quindi probabilmente per questo ancora non è stata fatta una comunicazione interna nella chiesa di San Giuseppe che informasse tutti di questo sovvenzionamento che sicuramente da ossigeno all’attività dell’Esedra.

Però la partecipazione a questa misura indica certamente la volontà da parte di don Tino di partecipare a queste formule di sovvenzionamenti per far restare aperto l’Esedra, come del resto anche il Comune. In effetti sarebbe un peccato perdere l’ennesima sala cinematografia in una città che ormai sta diventando nota per il grande festival cinematografico BiFest, che ogni anno porta importanti registi e attori famosi in città, con anteprime e proiezioni internazionali. Eppure Bari in passato pullulava di sale cinematografiche. C’era il cinema Umberto che dominava l’omonima piazza. Su Corso Cavour c’erano il Margherita, l’Oriente e addirittura il Petruzzelli trasmetteva qualche film. Il Kursaal era un bellissimo luogo dove vedere film, oltre che spettacoli teatrali. Il Galleria non era un multisala, ma una sala cinematografica con un’arena estiva, come tante altre in città, ad esempio l’arena Moderno di via Napoli. Addirittura i cinema erano suddivisi in prima, seconda, terza e quarta categoria, in base alle proiezioni dei film. Tra quelli minori c’erano l’Armenise, il Marilon, il Supercinema, tra i primi a chiudere per via dei tempi moderni. E venendo a circa un decennio fa erano presenti l’Orfeo, il Royal, l’Odeon, il Palazzo, il Carella e tanti altri ancora fino. Questi erano tutti piccoli luoghi nei quali si faceva cultura. L’avvento dei multisala, come degli ipermercati per i piccoli negozi di quartiere, sono stati una batosta per le piccole sale, penalizzate anche dalle piattaforme digitali, dalla tecnologia che concede visioni di film piacevoli anche da casa con suoni degni di un cinema e infine dalla pandemia che ha “impigrito” la gente. Ma il Comune ha dimostrato la sua attenzione a questi presidi di cultura.

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