Il bus partito per l'Ucraina pieno di aiuti è tornato Salento con i profughi

Una immagine del viaggio in Bus di alcuni profughi
Una immagine del viaggio in Bus di alcuni profughi
di Stefano DI BELLA
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Giovedì 17 Marzo 2022, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 08:33

È tornato nel Salento il "Buscuore" partito da Trepuzzi con destinazione Polonia, al confine con l'Ucraina, per portare aiuti: generi alimentari e beni di prima necessità alle vittime di guerra. L'iniziativa era stata lanciata dall'associazione di volontariato "Lorenzo Risolo" con lo slogan "for Ukrainian kids": oltre a cibo, pannolini e altri beni di necessità quotidiana, ha portato al confine anche tanti giochi per i più piccoli, affinché potessero dimenticare, per qualche istante, l'atrocità della guerra che li circonda. Dopo la consegna di cibo, beni e giochi a Przemysl, il "Buscuore" è partito dalla Polonia per tornare nel Salento, con destinazione Trepuzzi.

Dal Salento all'Ucraina: cibo, medicinali e coperte. Consegnati 150 quintali di generi di prima necessità

Il racconto della volontaria

 «È stato un viaggio di ritorno altrettanto lungo e faticoso - ha dichiarato Sonia Chetta, presidente dell'associazione Lorenzo Risolo - ma alleggerito dalla presenza di piccoli sorrisi a bordo. Sono profughi, minori accompagnati che non necessitano di ospitalità, fortunatamente, poiché hanno già una collocazione». Infatti la mamma e le sue bambine portate in salvo in Italia, sono state poi accompagnate all'aeroporto a Venezia, con destinazione Palermo, dove ad aspettarli vi erano alcuni conoscenti. Ma non è tutto: perché il loro biglietto è stato pagato da alcuni piloti di una nota compagnia aerea, che hanno voluto partecipare personalmente alla missione. «Ringraziamo tutti coloro che hanno donato, chi si è interessato in prima persona, ma anche con un semplice messaggio - conclude Sonia Chetta -.

Un grazie anche alla famiglia Marchi di Italbitumi, che si sono fatti interamente carico dei costi del carburante sostenuti in questo viaggio, lungo oltre 5mila chilometri tra andata e ritorno, per un totale di oltre 44 ore di viaggio. La solidarietà è l’unico spiraglio di luce in questo buio della guerra».

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