Roma, bambina di dieci anni tenta il suicidio dal terzo piano: salvata da due poliziotte

Roma, bambina di dieci anni tenta il suicidio dal terzo piano: salvata da due poliziotte
Roma, bambina di dieci anni tenta il suicidio dal terzo piano: salvata da due poliziotte
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 22:18

Ha tentato il suicidio a soli dieci anni. Una bambina voleva lanciarsi dal terzo piano ed è stata salvata dall'intervento di due poliziotte. Le agenti della direzione centrale della Polizia criminale, libere dal servizio, sono riuscite a convincerla a non togliersi la vita. Le due donne erano state attratte da un capannello di persone intente a guardare verso l'alto e dalle urla di aiuto di un'anziana donna. Sono salite al terzo piano e, una volta entrate nell'appartamento, hanno prima parlato con la bambina e poi l'hanno afferrata, stringendola a loro. Nervi saldi, grande tatto, sensibilità e cuore da parte delle poliziotte hanno evitato la tragedia.

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Quando hanno visto il capannello di persone sotto una palazzina al centro di Roma hanno avvertito che stava succedendo qualcosa di grave così si sono fermate per controllare. È bastato alzare lo sguardo per vedere che su un balcone al terzo piano c'era una bambina che si sporgeva dalla ringhiera e alle sue spalle un'anziana che si sbracciava. Le due poliziotte, libere dal servizio, non ci hanno pensato un attimo: hanno raggiunto l'appartamento riuscendo ad afferrare in tempo la bambina di soli 10 anni che voleva lanciarsi nel vuoto, gridando e piangendo. È accaduto stamattina intorno alle 8 in un quartiere centrale. «È una cosa che mi porterò dentro per tutta la vita» ha raccontato il commissario capo Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale. «Io ero in auto mentre la collega del commissariato di zona a piedi quando entrambe siamo state attratte da quel capannello di persone che guardavano verso l'alto. Qualcosa mi ha detto che c'era una situazione di grave da gestire - ha ricordato - Quando abbiamo visto la bambina che si sporgeva dal balcone siamo immediatamente intervenute. La nostra premura era di metterla in salvo, così l'abbiamo afferrata. Poi l'abbiamo portata dentro casa dove l'ho tenuta in braccio a lungo per calmarla e consolarla in attesa dei soccorsi».

In casa con la bambina c'era la nonna, poi è arrivata anche la madre che era uscita per andare a lavoro. La bambina è stata portata in ospedale per verificare se avesse bisogno di cure. Avviata anche una segnalazione alla Procura dei minori. «Nella tragedia di quella situazione, la gioia più grande è che si sia salvata» ha aggiunto. E il salvataggio della bambina è il secondo in poche ore nella Capitale. Ieri sera una donna di 52 anni che voleva farla finita lanciandosi nel Tevere è stata salvata da un carabiniere libero dal servizio. Il militare, che in quel momento si stava allenando con la canoa sul fiume, ha sentito un tonfo all'altezza di Ponte Nenni e poi ha visto emergere dall'acqua il corpo di una donna in stato di semi-incoscienza.

Così il militare, che presta servizio alla centrale operativa del Gruppo di Roma, l'ha raggiunta con la canoa e, una volta afferrata per un braccio, l'ha portata a riva remando piano piano fino alla banchina dove si trova un locale.

Alcuni dipendenti lo hanno aiutato a tirarla a riva ed è stato dato l'allarme. Sul posto il 118 e i carabinieri della stazione Flaminia. La donna è stata portata in ospedale. A casa è stato anche trovato un biglietto di addio. «Sono cresciuto sul Tevere per la passione che ho per questo sport - racconta il carabiniere - e già 15 anni fa mi era capitato di salvare una donna che aveva tentato il suicidio. Ieri non ho esitato ad avvicinarmi alla signora quando ho capito che era in difficoltà. Non mi sento un eroe, ho fatto solo il mio dovere»

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