Roma, appalti truccati per forniture alle Forze armate: 64 indagati

Roma, appalti truccati per forniture alle Forze armate: 31 misure cautelari
Roma, appalti truccati per forniture alle Forze armate: 31 misure cautelari
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Luglio 2020, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 13:36
Roma, appalti truccati per forniture alle Forze armate: indagate 64 persone e sono 31 le misure cautelari eseguite questa mattina dalla Squadra mobile di Roma nel corso di una operazione denominata Minerva. I reati contestati per frodi, turbative d'asta e sistematiche corruzioni negli appalti delle Forze armate. Le tangenti erano promesse e pagate. Spesso erano pari al 10 per cento del valore degli appalti turbati e delle forniture. Oltre al denaro, le mazzette consistevano anche nell’assunzione di figli e parenti.
 

Il blitz


Alle prime luci dell'alba, gli agenti coordinati dalla Procura della Repubblica della Capitale, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 31 indagati, tra i quali pubblici ufficiali appartenenti alle Forze armate con diverso grado, e imprenditori, accusati, tra l'altro, di frode nelle forniture, corruzione, turbativa d'asta ed altro negli appalti per gli approvvigionamenti delle Forze armate.

L'ordinanza dispone per 7 indagati gli arresti domiciliari, 5 misure interdittive di sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio, nonchè 19 misure di divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica amministrazione e di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche e impresa. Le indagini, durate quasi un anno, inizialmente hanno fatto emergere episodi di frode contrattuale ai danni delle amministrazioni dello Stato appaltanti da parte delle ditte aggiudicatarie della produzione dei nuovi distintivi di grado per le Forze armate, nell'ambito del riordino dei ruoli e delle carriere previsto dal decreto legislativo numero 94 del 2017 che ha introdotto nuove qualifiche apicali.


 

Turbative d'asta e frodi negli appalti


Nel proseguo dell'attività investigativa è stato documentato uno specifico e ben collaudato sistema corruttivo tra imprenditori ed ufficiali delle Forze Armate ricostruito grazie alle attività di intercettazione telefonica, ambientale e telematica supportata da servizi di osservazione e pedinamento, che vedono alcuni soggetti ripetutamente coinvolti in episodi di corruzione e turbata libertà degli incanti in vari settori.

Nel primo troncone delle indagini, le ditte aggiudicatarie della fornitura dei nuovi distintivi di grado per le uniformi delle Forze Armate hanno utilizzato un sistema basato sulla costituzione di un «cartello» concordato verso un unico fine, ovvero quello di non farsi concorrenza, o di un accordo post-aggiudicazione in favore di chi avrebbe poi prodotto effettivamente il materiale. Nella seconda parte delle indagini, sono stati accertati autonomi e distinti episodi delittuosi commessi da ufficiali dell'Aeronautica Militare che si pongono in condizione di stabile asservimento ad interessi privati.

A margine di tali vicende, è stata inoltre accertata una truffa contrattuale perpetrata nella fornitura di tende modulari a struttura pneumatica per l'Esercito Italiano e in particolare le truppe in missione all'estero tramite una «gara a procedura aperta» per un importo complessivo di 9.064.335,57 euro. Complessivamente, le indagini hanno permesso di svelare turbative d'asta e frodi negli appalti delle Forze Armate per un valore pari a 18 milioni e mezzo di euro. È stato disposto un decreto di sequestro preventivo in via d'urgenza delle somme di denaro corrisposte ad alti ufficiali delle forze armate per il reato di corruzione.

 

Truffa anche per le tende delle missioni dell'Esercito


Sarebbe stata accertata, dunque, anche una truffa nella fornitura di tende per l'Esercito Italiano nel corso delle indagini della Squadra Mobile di Roma su presunte frodi negli appalti della Forze Armate.
In particolare si tratterebbe della fornitura di tende modulari a struttura pneumatica per le truppe in missione all'estero tramite una «gara a procedura aperta» per un importo complessivo di circa 9 milioni di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA