MEDIO ORIENTE

Onu, Guterres: attacco Hamas non nasce dal nulla. Usa: «La colpa del 7 ottobre è solo dei terroristi»

Tutti gli aggiornamenti in tempo reale sul conflitto in corso in Medio Oriente

Hamas libera due ostaggi, Israele rinvia l’azione di terra: i negoziati rallentano Tel Aviv (che attende nuove armi dagli Usa)
Hamas libera due ostaggi, Israele rinvia l’azione di terra: i negoziati rallentano Tel Aviv (che attende nuove armi dagli Usa)

Esercito Israele: due lancia dalla Siria, risponderemo

L'esercito di Israele ha riferito di aver «identificato due lanci dalla Siria verso il territorio israeliano, caduti in aree aperte» e che le forze di difesa «stanno rispondendo con il fuoco dell'artiglieria sulle fonti del lancio». L'esercito non ha specificato la natura dei due lanci verso il territorio israeliano.

Usa: la colpa del 7 ottobre è di Hamas, non di Israele

«La responsabilità del 7 ottobre è di Hamas, solo di Hamas. Non di Israele né dei civili innocenti». Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, commentando le dichiarazioni del Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Onu: 20 camion con aiuti non sono entrati a Gaza

Le Nazioni Unite hanno affermato in serata che 20 camion che avrebbero dovuto consegnare oggi aiuti alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah dall'Egitto non sono entrati nell'enclave. Lo riporta il quotidiano israleiano Haaretz. «Speriamo che possano entrare a Gaza domani», ha detto il portavoce degli aiuti delle Nazioni Unite Eri Kaneko. Da sabato, 54 camion sono entrati a Gaza trasportando cibo, medicine e acqua, che il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha descritto come «una goccia di aiuti in un oceano di bisogno».

 

 

Famiglie ostaggi: Guterres vergognoso, giustifica Hamas

Le dichiarazioni del Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres «sono scandalose»: «ignora vergognosamente il fatto che sabato 7 ottobre è stato perpetrato un genocidio contro il popolo ebraico e ha trovato un modo modo indiretto per giustificare gli orrori che sono stati commessi contro gli ebrei». Lo afferma in un comunicato il Forum delle famiglie dei dispersi e dei rapiti nell'attacco di Hamas.

Uomini-rana di Hamas intercettati nel sud di Israele

Reparti dell'esercito israeliano sono impegnati a respingere una infiltrazione di commando di Hamas ritenuta «la più importante dalle stragi del 7 ottobre nei kibbutz di frontiera». Lo ha riferito la televisione commerciale Ch.13 secondo cui una dozzina di uomini-rana provenienti dal nord della Striscia hanno cercato di infiltrarsi via mare nella costa di Zikim, nel sud di Israele. Quattro di loro sono stati uccisi, mentre gli altri vengono ancora ricercati. In prossimità della città israeliana di Ashkelon è stato elevato lo stato di allerta.

Ministro Esteri Israele: "Non incontrerò Guterres"

«Non incontrerò il segretario generale dell'Onu. Dopo il 7 ottobre non c'è spazio per un approccio equilibrato. Hamas deve essere cancellato dal mondo». Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen - che si trova a New York per il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite - dopo le affermazioni attribuite ad Antonio Guterres.

Ambasciatore di Israele all'Onu chiede le dimissioni di Guterres

L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha chiesto le dimissioni del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Lo ha fatto con un post sul social X dopo che Guterres, aprendo le discussioni della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu dedicata alla crisi in Medio Oriente, ha affermato che il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas è avvenuto dopo che «i palestinesi sono stati sottoposti a 56 anni di soffocante occupazione».

«Il segretario generale dell'Onu, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l'Onu - ha scritto Erdan - Chiedo si dimetta immediatamente».

Per Erdan, «non c'è giustificazione o senso nel parlare con coloro che dimostrano compassione per le atrocità più terribili commesse contro i cittadini di Israele e gli ebrei. Semplicemente non ci sono parole».

Onu, Guterres: "Gli attacchi di Hamas non sono venuti dal nulla"

«È importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres nel suo intervento al Palazzo di Vetro sottolineando che «le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».

«È importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres nel suo intervento al Palazzo di Vetro sottolineando che «le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E quegli attacchi spaventosi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese».

Medi palestinesi: "Israele blocca l'accesso alla mosche di al-Aqsa"

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha reso noto che «oggi a Gerusalemme la polizia israeliana ha bloccato l'accesso dei musulmani alla moschea di al-Aqsa». Ma la polizia di Israele ha bollato questa notizia come «falsa». «Le autorità hanno bloccato l'ingresso nella moschea fin dal mattino, dove solo gli anziani potevano entrare. Tuttavia, la situazione è cambiata rapidamente e a tutti i fedeli di tutte le età è stato negato l'ingresso nella moschea di al-Aqsa, una mossa insolita che non veniva presa da mesi», si legge.

Secondo Wafa ai residenti ebrei che desideravano pregare all'interno del complesso è stato consentito l'ingresso, «in violazione dello status quo», ovvero che il complesso è disponibile solo per il culto musulmano. Immediata la replica della polizia di Israele: «Falsa pubblicità sul Monte del Tempio. Nelle ultime ore sono stati pubblicati sui social network in lingua araba falsi messaggi riguardanti il Monte del Tempio e la Moschea di Al-Aqsa, secondo i quali sarebbe chiuso. Metteremo in chiaro che si tratta di falsità».

Razzi di Hamas contro Tel Aviv

Razzi contro Tel Aviv, dove sono tornate a suonare le sirene di allarme. La Bbc riferisce di razzi lanciati da Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, contro la città israeliana dopo le notizie del Times of Israel secondo cui l'allerta è scattata nella regione di Tel Aviv, in aree a est della città intorno all'aeroporto di Ben Gurion e in località a nord e sud. I servizi d'emergenza, precisa la Bbc, non segnalano al momento feriti a Tel Aviv.

Erdogan a Putin: silenzio occidente su gaza peggiora crisi

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso con l'omologo russo Vladimir Putin del conflitto in Israele e Palestina. «Il silenzio dei Paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria a Gaza a livelli incontrollabili», ha detto Erdogan a Putin durante la telefonata, aggiungendo che la Turchia continuerà con i suoi sforzi per cercare di riportare tranquillità nella regione, riporta la presidenza della Repubblica di Ankara.

L'esercito israeliano: pronti per l'invasione

L'esercito è pronto per l'invasione di terra di Gaza e prenderà la decisione «con il potere politico». Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi, citato dai media.

Sirene d'allarme nel centro e nel sud di Israele

L'allarme che indica l'arrivo dei razzi è risuonato nel centro e nel sud di Israele, per la seconda volta in 20 minuti. Lo riferiscono media israeliani come Haaretz. Le sirene hanno risuonato anche nella città meridionale israeliana di Bèer Sheva. Poco prima Hamas aveva annunciato di aver lanciato «una pesante raffica di razzi contro Israele».

Netanyahu: bimbi ebrei nascosti in soffitte come Anna Frank

Nell'attacco di Hamas del 7 ottobre, i bambini ebrei sono stati costretti a «nascondersi nelle soffitte» proprio «come Anna Frank» dai nazisti. Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, al fianco del presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv. Il primo ministro ha inoltre paragonato il mitragliamento dei civili israeliani alla strage di Babyn Yar a Kiev, dove nel 1941 furono fucilati circa 34.000 ebrei.

Allarmi bomba a Berlino: sale l'allerta terrorismo

Continua la serie di allarmi bomba in Germania.

Dopo scuole e aeroporti in diverse regioni del paese, oggi è stata la volta di Berlino, dove sono state colpite istituzioni diverse. La polizia ha reso noto che gli allarmi hanno coinvolto la stazione centrale - a seguito della mail ricevuta in nottata dalla Deutsche Bahn - la sede dell'emittente televisiva Rtl e la Willy Brandt Haus, o sede del Partito socialdemocratico Spd.

Bombardato mercato a Sud di Gaza

Un bombardamento israeliano nel mercato di Nusseirat (nel settore meridionale della Striscia di Gaza) ha provocato un numero elevato di morti e di feriti, secondo testimoni sul posto contattati dall'ANSA. Obiettivo dell'attacco era, in apparenza, un edificio vicino al più grande supermercato della striscia di Gaza, in quel momento molto affollato.

 

Le vittime sono state trasportate nell'ospedale Shuhada di Khan Yunes dove si avverte una situazione di allerta anche per la penuria di combustibile. L'aviazione israeliana ha colpito oggi nella stessa zona a Deir el-Balah e Rafah, provocando 18 morti secondo la agenzia di stampa Maan.

Ostaggio liberato: «Ho attraversato l'inferno»

«Ho attraversato l'inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo». Lo ha detto Yocheved Lifshitz la donna di 85 anni liberata ieri sera da Hamas. «Mi hanno messo su una motocicletta, hanno fatto saltare in aria la recinzione elettronica che è costata 2,5 miliardi di dollari ma non è servita a nulla. Sono stata presa in ostaggio, non c'era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito le costole e mi hanno reso difficile respirare». «Abbiamo raggiunto un tunnel - ha aggiunto - poi abbiamo camminato per chilometri sulla terra bagnata, c'è un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele».

Tajani: a Gaza ci sono 14 italiani

«Gli italiani nella striscia di Gaza sono 7 con solo passaporto italiano, altri 7 con passaporto italiano e palestinese e altri 4 o cinque familiari, pensiamo di farli uscire da Gaza non appena ci sarà la possibilità. Purtroppo i tre italiani che si trovavano in Israele e credevamo ostaggi sono morti. C'è poi un gruppo di italiani abbastanza consistente che si trova al nord, al confine con il Libano, sono bersagliati dai razzi di Hezbollah e sono stati invitati a lasciare le loro case. La Farnesina è al lavoro 24 ore su 24». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg 24.

Macron a Herzog: israeliani uccisi solo perché ebrei

Gli israeliani coinvolti nell'attacco di Hamas «sono stati uccisi solo perché erano ebrei e volevano vivere in pace». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron all'omologo israeliano Isaac Herzog a Tel Aviv, ribadendo la solidarietà della Francia «oggi e domani». Macron, citato dai media israeliani, ha aggiunto che «gli ostaggi devono essere immediatamente liberati».

Iran: Usa ci ha esortato a dar prova di moderazione

«Gli Stati Uniti hanno inviato almeno due messaggi all'Iran dall'inizio dell'attuale conflitto a Gaza... hanno detto che Washington non intende allargare la guerra e hanno esortato Teheran a dar prova di moderazione e incoraggiare altre parti in guerra a farlo»: lo ha affermato ieri il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian. «Le nostre informazioni indicano che gli israeliani stanno cercando di fondare un nuovo Paese palestinese, all'interno delle terre che comprendono parti dei territori dell'Egitto e della Giordania, ma ciò non succederà mai», ha sottolineato Amirabdollahian, secondo i media locali. Il diplomatico iraniano ha aggiunto che gli Stati Uniti cercano di salvare Tel Aviv dall'attuale collasso. «Gli americani stanno cercando di emettere una risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu a sostegno di Israele, ma l'Iran si sforza di porre il veto al progetto di risoluzione con la cooperazione di Russia e Cina».

Tajani: missile su ospedale era di Hamas

«Mi pare che in Israele fino ad oggi sia prevalso il buon senso, la reazione è stata proporzionata alla vile aggressione che hanno subito. Finora hanno colpito solo i centri di Hamas. Anche il missile che ha colpito un ospedale a Gaza e che è stato attribuito in un primo momento a Israele, in realtà era un razzo di Hamas caduto sul parcheggio dell'ospedale e ha provocato una cinquantina di morti e non 500 come riferito da Hamas: bisogna impedire che la propaganda giochi ruoli negativi, infiammando le masse arabe nelle città dei Paesi musulmani». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg 24.

Esercito: su ostaggi Egitto svolge ruolo chiave

L'Egitto sta svolgendo «un ruolo chiave» per quanto concerne gli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza e per i dispersi. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, commentando la liberazione avvenuta ieri di due anziane cittadine israeliane. «Gli sforzi dell'Egitto sono efficienti e ben accolti. Noi - ha proseguito - lavoriamo in cooperazione con l'Egitto e con la Croce Rossa, e li ringraziamo». «La liberazione di tutti gli ostaggi - ha ribadito - ha per noi la massima priorità»

Gaza, 5.300 morti e 18mila feriti in attacchi Israele

I morti negli attacchi di Israele a Gaza sono arrivati a quota 5.300, mentre i feriti sono circa 18.000. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale, citato dai media.

Tajani: "Giusto che Hamas sia colpito da Israele"

«Non sarà un conflitto brevissimo, c'é bisogno fare di tutto affinchè il Libano e l'Iran siano tenuti fuori, la situazione è complessa e può cambiare da un momento all'altro, di minuto in minuto»: lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg24. «Hamas non è il popolo palestinese, è giusto che Hamas sia colpita da Israele perchè attacca Israele e usa come scudo i suoi stessi civili», ha aggiunto.

Intoppo nelle trattative per il rilascio di 50 ostaggi

Le trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza hanno avuto ieri un «intoppo». Lo riporta Times Israel, che cita una fonte diplomatica. Lo stallo sarebbe dovuto alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia ma Israele ha respinto la richiesta.

Macron arrivato in Israele

Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Israele per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Lo riportano i media. Nel massacro del 7 ottobre 30 francesi sono rimasti uccisi, sei sono dispersi e almeno una donna è in ostaggio, secondo l'ultimo bilancio del Quai d'Orsay

Israele: "Oltre 400 obiettivi di Hamas colpiti a Gaza"

Sono stati nelle ultime 24 ore oltre 400 gli obiettivi di Hamas colpiti nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati eliminati decine di uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele. In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Sono stati anche colpiti centri di comando collocati in moschee usate da Hamas. I vicecomandanti dei battaglioni di Nuseirat, Shati, e Furqan sono stati uccisi.

Cina: "Israele ha diritto all'autodifesa, ma tutelare i civili"

La Cina riconosce che Israele ha il diritto all'autodifesa contro Hamas. In una telefonata avuta ieri con la controparte Eli Cohen, il ministro degli Esteri Wang Yi ha detto che «ogni Paese ha il diritto all'autodifesa, ma dovrebbe rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere i civili», nel resoconto diffuso nella notte dall'agenzia statale Xinhua. Pechino è stata criticata per la sua posizione sulla guerra e la mancata condanna di Hamas per il sanguinoso attacco del 7 ottobre. Le valutazioni di Wang sono maturate alla vigilia della sua visita a Washington (26-28 ottobre) per gettare le basi di un summit Biden-Xi.

di Raffaella Troili

Sangue e strategia. Morti e tempi tecnici. Rilasci con il contagocce. Ieri sera la liberazione di altri due ostaggi, due donne, Nurit Yitzhak, 79 anni e Yohavd Levshitz, 85enne: «Abbiamo deciso di rilasciarle per soddisfare ragioni umanitarie e mediche» fa sapere Hamas. Entrambe rapite il 7 ottobre dal kibbutz Nir Oz. I mariti Oded e Amiram restano prigionieri. «Sono felice, spero sia solo l’inizio», ha detto il nipote di Yitzhak. A darne notizia Abu Obaida, portavoce delle Brigate al-Qassam, citato da Al-Jazeera che riporta una dichiarazione diffusa via Telegram. La decisione dopo una mediazione di Qatar ed Egitto, avvenuto proprio nel giorno in cui si è rafforzata la linea secondo cui l’attacco alla Striscia di Gaza potrebbe slittare.

Secondo una notizia diffusa ieri dalla radio dell’esercito israeliano l’attacco da terra potrebbe essere rimandato, comunque non è imminente «per dare il tempo ai rinforzi americani di arrivare nella regione». Gli Usa premono per avere più tempo e poter agevolare la trattativa per la liberazione degli ostaggi. Così Israele potrebbe rimandare l’attacco finale su pressione della Casa Bianca che ha espressamente consigliato ai funzionari israeliani la necessità di frenare le operazioni per poter negoziare ancora altre liberazioni. Dietro si cela anche la promessa di un supporto di miliziani Usa, in arrivo lungo la Striscia come i 15 camion di aiuti umanitari annunciati dagli americani per la popolazione allo stremo e passati al valico di Rafah. A riferirlo al New York Times anche funzionari Usa. A rafforzare la stretta cooperazione, la notizia che l’amministrazione Biden ha inviato in Israele un generale dei Marine e ufficiali in veste di consiglieri per le operazioni militari israeliane a Gaza, riporta Axios citando fonti per le quali fra loro c’è il tenente generale James Glynn. «Gli ufficiali - precisa Axios - non dirigono le operazioni ma offrono consigli militari e condividono con Israele le lezioni imparate dalla battaglia contro l’Isis s Mosul». Anche il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, rispondendo a una domanda sugli appelli per un cessate il fuoco ha preso le distanze: «Ne beneficerebbe Hamas».
Prove tecniche di combattimento, baratti e stillicidi che non è chiaro se prolunghino l’agonia o favoriscano una tregua, considerato che anche ieri sono continuati bombardamenti e attacchi da terra mirati.

Di fatto, un alto funzionario militare israeliano ha dichiarato al quotidiano statunitense che grazie ai colloqui tra Usa e Qatar, Hamas potrebbe liberare 50 cittadini con doppia nazionalità indipendentemente da qualsiasi accordo più ampio. Come sempre l’aiuto del Qatar, hanno ammesso funzionari Usa, ha favorito la mediazione e permesso di ottenere il rilascio delle due israelo-americane in ostaggio, Judith Raanan, 59 anni e la figlia di 17 anni Natalie. La trattativa è scattata immediatamente. Hamas ha però precisato che la liberazione di 50 ostaggi sarebbe subordinata alla concessione di scorte di carburante a Gaza.

 

Merce di scambio

Stranieri con doppio passaporto in attesa che si sblocchino le trattative, bambini, anziani, ostaggi, merce di scambio con i militari, le loro vite appese a quelle degli altri e a decisioni estranee. L’esercito «si sta preparando a fondo per la prossima fase che sarà un attacco mortale su più fronti: via aria, mare e terra», ha detto ieri il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallan, senza sbilanciarsi. Un’operazione che si annuncia prolungata, a più fasi, fatta di martellanti raid aerei, mentre proseguono i bombardamenti contro l’enclave palestinese controllata da Hamas, dove - secondo il gruppo - si contano più di 5.000 morti. Strategica, per non dimenticare l’orrore, la conferenza dell’Esercito israeliano in cui sono state mostrate di nuovo le atroci immagini della strage del 7 ottobre. In attesa di altri asset Usa nella regione, gli appelli e gli incontri diplomatici, Israele non retrocede e, sottolinea il Washington Post, «sebbene Biden sia riuscito a ritardare l’avvio di un’offensiva israeliana a Gaza, la probabilità di una estenuante guerra di terra resta alta». Per il giornale israeliano Haaretz non è al momento chiaro «il motivo del rinvio dell’operazione di terra nella Striscia, tra i preparativi israeliani e le pressioni Usa dopo i rapporti di stampa secondo cui gli Usa avrebbero suggerito di attendere per facilitare il rilascio degli ostaggi. Così a livello politico Israele mantiene l’ambiguità. La leadership israeliana vuole mostrarsi indipendente». 

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