Caldo, l'Onu: «Inizia l'era dell'ebollizione globale». È il luglio più caldo della storia: in Cina oltre 52 gradi, in Usa 120 milioni a rischio

La Cina ha stabilito un nuovo record nazionale di temperatura di 52,2 gradi centigradi il 16 luglio

Caldo, inizia l'era "dell'ebollizione globale": è il luglio più caldo della storia. Le previsioni per agosto
Caldo, inizia l'era "dell'ebollizione globale": è il luglio più caldo della storia. Le previsioni per agosto
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Venerdì 28 Luglio 2023, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 08:13

«L’era del riscaldamento globale è finita. Ora è l’era dell’ebollizione globale». È l’avvertimento lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dopo l’annuncio che luglio 2023 è stato il più caldo di sempre. «Il cambiamento climatico è qui. Ed è solo all’inizio», ha dichiarato Guterres alla stampa. Di fronte a questa situazione catastrofica, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha ripetuto i suoi incessanti appelli ad un’azione radicale e urgente, attaccando ancora una volta il settore dei combustibili fossili. «L’aria è irrespirabile, il caldo e insopportabile. E i livelli di profitto dei combustibili fossili e di inazione climatica sono inaccettabili», ha incalzato. «I leader devono guidare. Basta esitazioni. Basta scuse. Basta aspettare che siano gli altri a muoversi per primi». «Le prove sono ovunque: l’umanita ha scatenato la distruzione. Questo non deve portare alla disperazione, ma all’azione», ha aggiunto. «Possiamo ancora evitare il peggio. Ma per farlo, dobbiamo trasformare un anno di caldo torrido in un anno di ambizione torrida».

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52,2 gradi in Cina

La Cina ha stabilito un nuovo record nazionale di temperatura di 52,2 gradi centigradi il 16 luglio (città di Turpan nella provincia cinese dello Xinjiang), secondo l'Amministrazione meteorologica cinese.

Lo indica l'Organizzazione meteorologica mondiale. In Europa, durante le ondate di caldo di luglio non è stata superata la temperatura record di 48,8 gradi registrata in Sicilia l'11 agosto 2021, secondo le rilevazioni attuali. Il rapporto provvisorio sullo stato del clima globale 2023 dell'Omm, che sarà presentato alla Cop28 a dicembre a Dubai, includerà i dettagli dei nuovi record nazionali di temperatura.

 

Il record mondiale

«Le prime tre settimane di luglio sono state le più calde mai registrate e il mese è sulla buona strada per essere il più caldo di sempre e il luglio più caldo in assoluto». Lo indicano i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S), finanziato dall'Ue, e resi noti anche dalla World meteorological organization dell'Onu. La temperatura media globale ha temporaneamente superato la soglia di 1,5 gradi Celsius al di sopra del livello preindustriale (1850-1900 ) durante la prima e la terza settimana del mese. La temperatura media globale per i primi 23 giorni di luglio è stata di 16,95 gradi oltre il record di 16,63 di luglio 2019.

 

Quando finirà il caldo in Italia?

L’anticiclone nordafricano si ritira verso Sud e in Italia torna la vecchia ’Estate mediterraneà. Il suo ritiro verso il Maghreb (sua dimora abituale) favorira, nel corso dei prossimi giorni, temperature ottimali, cieli sereni, limpidi e con tassi di umidita piu bassi: tornera quello che succedeva negli anni ’80, durante l’Estate mediterranea, quando dominava l’Anticiclone delle Azzorre, un’alta pressione estesa dall’Oceano Atlantico, con temperature piu ’freschè ed accettabili. Nell’infografica GEA i due anticicloni.

 

Allerta caldo negli Usa, a rischio 120 milioni di persone

Dalla California al Massachusetts, più di un terzo degli Stati Uniti è in allerta caldo. Il National Weather Service ha fatto scattare l'allarme per 120 milioni di americani in 27 stati. Lo riporta Abc news. Le previsioni hanno annunciato temperature oltre i 37,7 gradi in diverse città del centro dal Minnesota al Kansas, ma anche nella capitale Washington. Verso la fine della settimana la calura si sposterà verso il nordest, con New York che potrebbe registrare temperature oltre i 32 gradi da giovedì a domenica. Ma gli stati in condizioni più critiche sono l'Arizona e il Texas. A Phoenix sono state segnalate temperature di quasi 40 gradi per 26 giorni consecutivi e nella contea di Maricopa, che comprende la città, dall'inizio dell'anno ci sono stati 25 decessi. Tucson, sempre in Arizona, ha raggiunto o superato i 37,7 gradi per 40 giorni consecutivi, battendo il precedente record del 2013. Anche a El Paso, in Texas, ci sono stati quasi 40 gradi per 40 giorni di seguito. Il precedente record della città era stato 23 giorni nel 1994.

 

I cambiamenti climatici

«I cambiamenti stanno avvenendo più velocemente del previsto», osserva Antonello Provenzale, direttore dell'Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Igg). «I dati ci dicono che le temperature medie globali stanno crescendo da un secolo a questa parte: lo fanno sempre più rapidamente e a 'saltì. Fra il 2000 e il 2010, ad esempio, sono cresciute più lentamente di quanto è accaduto negli ultimi 10 anni. Inoltre sta aumentando anche la variabilità delle temperature da un anno all'altro, con una maggiore escursione tra i valori più bassi e quelli più alti». Queste oscillazioni determinano una maggiore variabilità nelle precipitazioni, un fenomeno che ha un rilevante impatto sociale perché rende più difficile la gestione delle risorse idriche«, continua l'esperto. »Abbiamo visto per esempio che negli ultimi 30 anni sono aumentate le precipitazioni nel nord Europa, mentre nel bacino del Mediterraneo sono aumentati gli episodi di siccità, le precipitazioni estreme e il rischio di incendi di vaste proporzioni«. Quello che succederà in futuro dipende solamente da noi. »Se smettessimo ipoteticamente domani di emettere CO2 - aggiunge Provenzale - le temperature medie globali potrebbero aumentare di poco meno di 0,5 gradi per poi stabilizzarsi e iniziare a scendere verso fine secolo. Ma se continuassimo a emettere CO2 ai ritmi attuali, è probabile che la temperatura aumenti di 3-4 gradi rispetto a oggi, amplificando i fenomeni estremi come alluvioni e incendi che hanno flagellato l'Italia in questi ultimi giorni«.

 

Il caldo distrugge il 50% della produzione di cozze a Taranto

«L'eccezionale ondata di calore che ha colpito il Mediterraneo facendo superare per più giorni i 30 gradi, in particolare nel Golfo di Taranto, sta mettendo in ginocchio la mitilicoltura tarantina. Ad oggi la produzione locale delle cozze è gravemente compromessa, essendo ormai andato perduto il 50% del prodotto». Lo afferma Luciano Carriero, presidente provinciale dei Mitilicoltori di Confcommercio Taranto, sollecitando «la convocazione del Tavolo della Mitilicoltura, che purtroppo da circa un anno ha interrotto la sua attività. Facciamo appello al sindaco Rinaldo Melucci e al neo assessore alla Risorsa Mare, Gianni Azzaro, che non abbiamo ancora incontrato. Riteniamo che a fronte di questa ulteriore emergenza del settore vada coinvolto l'assessorato alla Agricoltura della Regione Puglia che ha sempre dimostrato disponibilità verso le problematiche della mitilicoltura, per un intervento di sostegno concreto al settore». Il danno economico «per il settore - conclude Carriero - potrebbe superare i due milioni di euro, con gravi ripercussioni sul reddito dei dipendenti delle cooperative di mitilicoltori».

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