Riparte la macchina organizzativa per i Giochi del Mediterraneo

Riparte la macchina organizzativa per i Giochi del Mediterraneo
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 19 Agosto 2023, 06:00

Chiusa la settimana di Ferragosto, riparte la macchina organizzativa dei Giochi del Mediterraneo di giugno 2026 a Taranto e la struttura del commissario Massimo Ferrarese si rimette al lavoro. Gli impegni da affrontare non sono pochi. Stato dei progetti, nuovi impianti sportivi e siti da reperire, altri fondi da chiedere al Governo perché i 150 milioni non bastano, governance del comitato organizzatore da rimettere in sesto dopo l’uscita del Coni, tecnici da selezionare per potenziare lo staff del commissario. L’agenda è fitta. 
Da lunedì Ferrarese dovrebbe cominciare a calendarizzare l’incontro con i sindaci dei tre capoluoghi, Taranto, Brindisi e Lecce, dopo aver incontrato i primi cittadini di diversi comuni del Tarantino.

I progetti

Su Taranto, però, c’è anzitutto un nodo da sciogliere. I chiarimenti sui progetti, e cioè lo stato dei Documenti di indirizzo alla progettazione (Dip) e dei Piani di fattibilità tecnico-economica (Pfte). Ferrarese ha avanzato la richiesta al Comune l’11 scorso. I Pfte riguardano le palestre Paolo VI e Ricciardi, il centro nautico torpediniere (stato delle autorizzazioni e conferenza dei servizi) e la piscina di Torre D’Ayala (integrazione di documenti e conferenza dei servizi). I Dip, invece, con riferimento all’assegnazione della progettazione, sono relativi a giardini Peripato, PalaMazzola, campo comunale Talsano e campo scuola Salinella. Altri Dip chiesti riguardano poi il centro sportivo Magna Grecia e lo stadio Iacovone. Il commissario ha dichiarato che è pronto ad incontrare Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, ma prima vuole ricevere i documenti chiesti. Con Stefano Marchionna e Carlo Salvemini, rispettivamente sindaci di Brindisi e Lecce, l’incontro dovrebbe vertere sugli stadi di calcio. Di quello di Lecce era già prevista l’utilizzazione, per quello di Brindisi no e adesso lo si vuole inserire insieme all’impianto di Francavilla Fontana, lasciando sempre Taranto come campo principale per semifinali e finali. Possibile che con Marchionna si parli anche della piscina olimpionica in disuso da molti anni che potrebbe essere il luogo dove disputare le gare di nuoto pinnato, disciplina sportiva inserita nella ventesima edizione dei Giochi. Piscina da 50 metri che va però riqualificata.
Un altro incontro in calendario riguarda il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, visto che è il destinatario finale dell’area dell’ex stazione torpediniere della Marina Militare sul Mar Piccolo, deputata ad ospitare il centro degli sport nautici: vela, canoa e canottaggio.

Sull’ex stazione si è tornati dopo che nei giorni scorsi si è verificato che la location alternativa a cui il commissario aveva pensato, cala dei nocchieri sempre sul Mar Piccolo, all’altezza del Punta Penna, e sempre della Marina, non è fattibile. Per gli spazi inadeguati e per la vicinanza dei vivai delle cozze.

I finanziamenti

Finanziamenti: ormai lo dicono in molti, da Ferrarese a Davide Tizzano, presidente del comitato internazionale dei Giochi. I 150 milioni - che peraltro non sono nemmeno tutti arrivati ma il commissario assicura che ha facoltà di impegnarli tutti sin da ora - sono insufficienti. Perché quello che ieri, poniamo come esempio, costava 100, oggi costa 120. C’è il rincaro dei materiali edili certo, ma ci sono anche costi di realizzazione che sono aumentati. Il commissario cita la piscina di Taranto: da 24 milioni, ora è oltre i 30. A ciò si aggiungano le spese di organizzazione, al momento scoperte. «Il Governo vuole investire su Taranto e i ministri sono consapevoli che servono più soldi» ha detto Tizzano a Quotidiano. Ma arriveranno? 
Dopo lo strappo del presidente Giovanni Malagò (fine luglio), il Coni è ancora fuori dal comitato organizzatore. «Il Coni rientrerà - assicura Ferrarese - ma Malagò prima vuole vedere chiarezza e riscontrare che finalmente c’è stato un cambio di passo». «Non si può prescindere dal Coni, è ovvio», afferma Tizzano. 
Ed è evidente che il ritorno del Coni avrà bisogno di un lavoro a metà strada tra la mediazione e la ricucitura diplomatica. Infine, i tecnici. Il 24 agosto scade il bando che la società pubblica Eutalia (è del Mef) ha lanciato il 14 scorso. Sono sette le professionalità cercate per un contratto di consulenza professionale e vanno dal giuridico-legale al tecnico-ingegneristico, dal project manager all’amministrativo-contabile. Chiusa la selezione, Ferrarese conta di avere questi professionisti già ai primi di settembre in modo che possano affiancarlo nella revisione del masterplan dei Giochi. 

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